Vince la battaglia legale con il Banco di Sardegna che le chiedeva oltre 500 mila euro per una fideiussione che lei non aveva firmato. Protagonista una impiegata di 42 anni di Assemini che nel 2012 si era vista recapitare una decreto ingiuntivo per 508 mila euro. Ora il Banco di Sardegna è stato condannato a pagare 23.500 di spese legali e processuali. Secondo la consulenza tecnica disposta dal Tribunale di Cagliari, la fideiussione non era stata firmata dalla donna. La vicenda risale a tre anni fa quando alla 42enne arriva il decreto ingiuntivo. Secondo il Tribunale, al quale si era rivolto l’istituto di credito, sarebbe stata la garante di una fideiussione per la società di autotrasporti del marito. La donna si è rivolta all’avvocato Roberto Cao, spiegando di non aver firmato alcun documento. Il legale ha impugnato il decreto ottenendone l’immediata sospensione. Nel corso del procedimento il Tribunale ha disposto la consulenza tecnica, che dopo aver confrontato e analizzato le firme ha dato ragione all’impiegata. “Previa comparazione con la firma apposta alla procura rilasciata nel presente procedimento e col saggio grafico, le firme disconosciute non sono attribuibili”, scrive il perito nella sua relazione fatta propria dal giudice. Il risultato degli accertamenti è arrivato a inizio 2014. L’avvocato Cao ha cercato inutilmente di trovare un accordo con la banca. Ieri è arrivata la sentenza, pubblicata oggi, che revoca il decreto ingiuntivo e condanna il Banco di Sardegna al pagamento delle spese.
Aeroporti, Olbia-Brest di Volotea: da oggi nuovo collegamento verso la Francia
Decolla oggi il primo volo alla volta di Brest, in Francia. Operato in esclusiva da Volotea, il collegamento…