“Darsena dei veleni” di Porto Torres, il pm: “Si acquisiscano nuovi documenti”

Nuovo rinvio nel processo sulla “darsena dei veleni” di Porto Torres, che vede otto dirigenti Syndial accusati di disastro ambientale. Questa mattina era in calendario l’udienza che prevedeva la requisitoria dell’accusa ma, a sorpresa, lo stesso pm Emanuela Greco, con un’esposizione durata due ore, ha chiesto l’acquisizione di nuova documentazione. E il giudice Antonello Spano si è riservato di decidere, rinviando tutto al al 15 giugno. Il processo si svolge con rito abbreviato, per cui si celebra allo stato degli atti, sulla base dei risultati delle indagini preliminari. L’acquisizione di ulteriore documentazione è prevista dal Codice di procedura penale, ma solo se il giudice lo ritiene di assoluta necessità. Il pm ha sollecitato che siano inseriti agli atti un lungo elenco di documenti che riguardano conferenze di servizi, ordinanze sindacali del comune di Porto Torres, disposizioni ministeriali, estratti dello studio Sentieri sui siti inquinati di interesse nazionale.

Una richiesta contro la quale si è opposto il pool della difesa, composto dagli avvocati Piero Arru, Carlo Federico Grosso, Mario Maspero, Fulvio Simoni, Luigi Stella e Grazia Volo, presenti in aula assieme a tutti gli imputati: Alberto Chiarini, Francesco Papate, Oscar Cappellazzo, Gian Antonio Saggese, Francesco Leone, Daniele Ferrari, Paolo Zuccarini e Daniele Rancati. Sono tutti accusati “per non aver adottato le opportune cautele” e aver “cagionato un disastro ambientale per lo sversamento in mare di sostanze inquinanti”. La difesa, che ha replicato con un intervento durato circa tre ore, sostiene che la richiesta del pm sia da respingere per vari motivi: snaturerebbe il rito abbreviato; il pm non ha evidenziato gli elementi di necessità che giustificano l’acquisizione agli atti di nuovi elementi; buona parte dei documenti richiesti sarebbero già inclusi nel fascicolo processuale. Il 15 giugno si conoscerà la decisione del giudice: se rigetterà la richiesta il processo entrerà subito nella fase di discussione. Altrimenti la difesa chiederà ulteriore tempo per analizzare la nuova documentazione.

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