All’indomani della tragedia accaduta a Genova, il Codacons concentra la sua attenzione sullo stato delle infrastrutture sul territorio e per la Sardegna indica un manufatto che necessiterebbe di verifiche e indagine per accertarne il livello di sicurezza. Si tratta del cavalcavia sulla strada statale 131, “Mesu Mundu” (tra Bultei e Anela), già oggetto di una protesta dei sindaci. Lo stesso inserito dal Cnr (Centro nazionale ricerche) nell’elenco nazionale dei ponti a rischio che risalgono agli anni Cinquanta e Sessanta: “Gran parte dei ponti italiani ha superato i 50 anni, che corrispondono alla vita utile associabile alle opere in calcestruzzo armato realizzate con le tecnologie disponibili nel secondo dopoguerra”.
L’associazione dei Consumatori ha deciso di inoltrare una diffida al prefetto di Sassari perché disponga “un blocco “temporaneo per alleggerire il traffico sul viadotto a rischio”. Il Codacons chiede, in particolare, il blocco dei mezzi pesanti su questo viadotto per 30 giorni, così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura. Inoltre sollecita l’impiego del genio militare “per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l’impatto sul traffico”.