Crac Sept Italia, Cappellacci rinviato a giudizio per concorso in bancarotta

Il presidente della Regione Ugo Cappellacci è stato rinviato a giudizio insieme ad altri 11 imputati dal Gup del Tribunale di Cagliari, Roberta Malavasi, al termine dell’udienza preliminare per l’inchiesta sul crac milionario della Sept Italia, una azienda con sede nel capoluogo e stabilimento a Quartu, specializzata nella produzione di vernici per l’industria. Cappellacci era stato indagato dal pm Giangiacomo Pilia per il ruolo svolto oltre 11 anni fa nel Consiglio di amministrazione della società. Altri due imputati, i cugini Luigi e Maria Simeone, hanno chiesto il patteggiamento, e per loro il giudice si è astenuto e deciderà un altro Gup, Alessandro Castello.

Nell’ottobre 2012 fu arrestato il sindaco di Carloforte, Marco Simeone, all’epoca amministratore della Sept. Simeone è accusato di bancarotta fraudolenta ed è tuttora in carcere. A Cappellacci il pm Pilia ha contestato la bancarotta per dissipazione e documentale. Alla fine del 2001, in qualità di consigliere delegato della Sept Cappellacci avrebbe avallato l’acquisto di una società di Simeone. L’accusa gli ha contestato di aver dato il via libera all’acquisto con i fondi dell’azienda dell’impresa edile “Simeone Srl”, operazione che secondo il pm era stata “manifestamente antieconomica” e “senza alcuna prospettiva di vantaggio per la società”, tanto che aveva portato alla casa madre “debiti per 746 milioni di lire”. Oltre al sindaco e al governatore, e ai cugini Simeone, il prossimo 10 ottobre compariranno davanti alla Seconda sezione penale del Tribunale gli ex amministratori della Sept Dionigi Scano, Marcello Angius e Marco Isola; i sindaci dell’azienda Oscar Gibillini, Antonello Melis ed Elisabetta Morello, Riccardo Pissard, Stefano Fercia, Carlo Damele e Maddalena Comparetti.

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