Cotti (M5S) risponde ad Antonietta Gatti: “Il torio è stato trovato nelle ossa dei pastori e i documenti lo dimostrano”

“Leggo l’intervista alla dott.ssa Antonietta Gatti (guarda) e sorvolo su alcune inesattezze in materie che la Gatti dovrebbe lasciare a chi più attrezzato e documentato. Mi concentro, quindi, su un passaggio in particolare, dove vengo chiamato in causa”. Comincia così la nota firmata dal senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti, che nei giorni scorsi era intervenuto (leggi) sulla perizia firmata dal professore del Politecnico di Milano Mario Mariani in merito all’inquinamento nell’area del Poligono di Quirra (leggi)

“Chiede la giornalista: “E le tracce di torio di cui parla Roberto Cotti, senatore del Movimento Cinque Stelle? Risposta della dott.ssa Gatti: ‘Non esiste alcun documento scientifico che ne parla, se Cotti lo ha letto da qualche parte ci dica dove’. Ebbene – scrive Cotti – la dott.ssa Gatti ha qualche problema di documentazione, che potrebbe essere colmato ricorrendo ad un esauriente dossier che metto a disposizione dell’opinione pubblica. In questo, le mie affermazioni, contestate dalla Gatti, sono più che dimostrate. E rilevabili, peraltro, dalla relazione scientifica del prof. Evandro Lodi Rizzini, fisico dell’Università di Brescia, che ha trovato quantità il torio esaminando le ossa di 12 allevatori, quelli che conducevano quotidianamente il bestiame al pascolo nel poligono. In particolare all’interno dell’area utilizzata dal 1956 a oggi per guerre simulate, test di armi, brillamenti di munizioni e altre sperimentazioni. Ed è stato lo stesso Procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, a darne notizia, sia in sede di udienza preliminare davanti al Gup di Lanusei e sia davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all’uso di uranio impoverito, fin dal maggio 2012. Tutta la stampa nazionale ne diede ampio risalto”.

“Ma il torio nelle ossa degli allevatori – prosegue il parlamentare – non è l’unica certezza che si ha, già acquisita agli atti. Volendo parlare di altre pericolose sostanze rilevate nel poligono si potrebbe allora richiamare il più recente studio scientifico del professor Mauro Cristaldi (leggi), dell’Università La Sapienza, pubblicato sulla rivista internazionale ‘Ijerph’ (leggi). Il lavoro – che allego –   riporta solo una parte dei dati sperimentali e di valutazione sugli effetti ambientali e sanitari. Alcuni dati sperimentali già acquisiti non sono stati ancora pubblicati e  altri scaturiranno da ricerche ancora in corso. Ecco, non vorremmo che la dott.ssa Gatti si fosse persa anche questa evidenza scientifica”.

 

 

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