Cossoine, plebiscito contro il termodinamico

Un plebiscito contro l’impianto solare termodinamico a Cossoine, un comune di meno di mille abitanti in provincia di Sassari, nel cuore del Meilogu. Hanno votato 544 elettori (su poco meno di 800 aventi diritto) e a dire no sono stati in 484, quasi il 90 per cento dei votanti e comunque la maggioranza assoluta della popolazione. I sì sono stati appena 57 e 2 le schede bianche. Una bocciatura più netta non sarebbe potuta arrivare.

Il progetto per la realizzazione della centrale era stato presentato nell’agosto del 2012 dalla società Energo Green con sede a Pollenza (Macerata). Prevedeva la realizzazione un impianto solare termodinamico da 30 megawatt nella piana di Su Padru, tra Cossoine e Giave. Una distesa di 160 ettari di territorio.

Quasi subito si costituì un comitato per il “no al termodinamico”. Favorito anche dal fatto che il progetto fin dal principio apparve confuso, sia per l’entità dell’investimento, sia per le ricadute occupazionali: si è passati, nelle previsioni della società, da 200 a 400 operai impiegati nel cantiere e da una ventina a sessanta occupati stabilmente una volta che l’impianto fosse stato realizzato e avesse cominciato a operare.

Il comitato raccolse rapidamento un gran numero di firme di cittadini contrari alla realizzazione dell’impianto. E la giunta comunale, guidata dal sindaco Alfredo Unali, che aveva assunto una posizione neutrale,  interpretò la petizione come una dichiarazione di sfiducia tanto che si dimise. Dimissioni ritirate dopo la convocazione del referendum che si è tenuto ieri.

Ne frattempo contro la realizzazone dell’impianto si schierarono tutte le associazioni ambientaliste (da Italia Nostra agli Amici della terra, al Wwf), la Coldiretti e anche il consiglio comunale di Giave, il paese confinante. Oltre che la minoranza al comune di Cossoine. La Regione – anche a causa della indeterminatezza del progetto – nel dicembre scorso decise che esso andava sottoposto alla valutazione di impatto ambientale. Una decisione salutata dagli ambientalisti come una vittoria. La valutazione non è stata ancora avviata perché la Energo Green non ha presentato il progetto esecutivo. Ma la popolazione del paese l’ha fatta col referendum. E a questo punto appare davvero improbabile che l’impianto possa essere realizzato.

La mobilitazione  è diventata anche un modo per riscoprire le bellezze del territorio. Domenica scorsa, a una settimana dal referendum, il comitato per il no al termodinamico ha organizzato una passeggiata ecologica. L’appuntamento per la partenza è stato dato davanti al santuario di Santa Maria Iscalas, uno dei più antichi esempi di architettura bizantina nell’Isola.

manifesto cossoine termodinamico

“Nel corso della passeggiata – scriveva il comitato nel manifesto di convocazione – potranno essere osservate diverse specie animali e vegetali, immerse in una cornice naturale e paesaggistica unica, sicuramente sconosciuta anche a molti cossoinesi. Scopo dell’escursione è quello di mettere in evidenza il contrasto tra la natura ancora incontaminata e con enormi potenzialità archeo-turistiche e agricole del nostro territorio, e lo sfruttamento selvaggio e devastante della stessa proposto dai moderni colonizzatori delle multinazionali con la speculazione energetica”.

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