Corruzione, blitz Finanza: 5 arresti. Anche Davide Galantuomo – ex Enas – e l’ex calciatore Copparoni

Cinque arresti questa mattina – ai domiciliari – nell’ambito di un’operazione della Guardia di finanza di Cagliari in materia di corruzione attorno alla progettazione di un impianto di produzione di energia rinnovabile a Ottana, nel Nuorese. I nomi sono noti:  Davide Galantuomo, 56 anni, in qualità di ex presidente Ente Acqua Sardegna (Enas); Renato Copparoni ex calciatore e allenatore di calcio, già portiere di Cagliari, Torino e Verona, in qualità di intermediario, era ai tempi funzionario della Cpl Concordia (la scheda); Salvatore Pinna ingegnere di Desulo già coinvolto nella maxi inchiesta La Squadra, nota come Sindacopoli; Gianni Lolli, di Modena – intermediario del Consorzio cooperative e costruzioni di Bologna che si è aggiudicato l’appalto e Luigi Betti, tecnico di una coop Ceif socia aderente al Consorzio, di Forlì. L’Enas era stato incaricato di gestire il progetto insieme a Sardegna Ricerche e al servizio energia dell’assessorato regionale all’Industria. Galantuomo è attualmente consigliere comunale di Quartu ed è stato nominato da Massimo Zedda – primo cittadino di Cagliari alla guida della Città metropolitana – consigliere con delega alla Trasparenza (qui il decreto) . Al centro un appalto appunto che sarebbe stato pilotato e un altro tentativo fallito, quello per il Mulino Gallisai di Nuoro.

Pinna e l’appalto del mulino Guiso Gallisai a Nuoro: “La presidente di commissione è una mia amica”

La tangente e il progetto

Al centro c’è una procedura di gara per l’impianto nel Nuorese – solare termodinamico e fotovoltaico a concentrazione – che avrebbe occupato 39 ettari esattamente tra Ottana e Noragugume, con base d’asta per il primo lotto pari a 9,5 milioni di euro (fondi europei e regionali), “è stata provata – si legge nella nota della Guardia di finanza – in modo certo la corresponsione di una tangente di 89mila euro destinata all’ex amministratore unico a titolo di compenso per il buon esito dell’affare illecito”. La prima tranche della tangente sarebbe stata spartita tra Galantuomo, Pinna e Copparoni su promessa iniziale di 135mila, poi disattesa. A pagare Lolli, intermediario emiliano del Consorzio. Secondo quanto emerge dalla 70 pagine dell’ordinanza firmata dal Gip la “turbativa può essere desunta dalle modalità di indizione del bando di gara e dagli incontri tra gli odierni indagati”. Le indagini sono state condotte con l’ausilio delle intercettazioni telefoniche, l’acquisizione di documenti e testimonianze.

Le intercettazioni/1. Galantuomo: “Per quella cosa tutto bene, da copione?”

Le intercettazioni/2. La spartizione: “Allora gli dici: 40 a lui e 40 a me”

Le intercettazioni/3. “Qui salta tutto”. Poi si trova l’accordo: “Soldi arrivati”

Le intercettazioni/4. La spartizione della tangente, Galantuomo e l’Enas

 

Il meccanismo: la tangente nascosta da una fattura falsa per una strada mai realizzata in Trentino

Pinna – secondo la ricostruzione – avrebbe emesso una fattura falsa nei confronti della società cooperativa, per giustificare “l’illecito passaggio di denaro”. Un pagamento per un lavoro mai realizzato in Trentino Alto Adige (la strada di una circonvallazione) per cui la società dell’ingegnere non avrebbe nemmeno partecipato al bando. Copparoni – l’intermediario ha ricoperto un ruolo imprescindibile nel passaggio di soldi. Era infatti il punto d’incontro fra il dirigente del consorzio e l’amministratore della società consorziata. Galantuomo potrebbe essersi impegnato a modificare il bando in corso d’opera. Due i punti: il prezzo di base d’asta e i livelli tecnologici: a essere falsato proprio il punteggio relativo all’innovazione tanto che la coop si è aggiudicata l’appalto senza presentare l’offerta più vantaggiosa per un’amministrazione pubblica. Per il gip che ha firmato l’ordinanza l’intento illecito era chiaro in più passaggi e gli indizi sono definiti gravi (leggi qui).

 

 

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