Progetto ‘Competenza immigrazione’, formati oltre 500 operatori

“La migrazione è il grande tema di questo millennio: le persone nel corso dei secoli si sono sempre spostate in cerca di migliori condizioni di vita, eppure oggi abbiamo davanti un fenomeno senza precedenti, che si muove e muta a una velocità impressionate. Per questo dobbiamo essere informati e preparati: la Sardegna è molto indietro nell’affrontare l’immigrazione”. Con queste parole Carolina Bellantoni, vice prefetto di Cagliari, ha presentato questa mattina a Cagliari  “Competenza immigrazione”, progetto realizzato nell’isola grazie a finanziamenti europei che si è concluso proprio in questi giorni. L’iniziativa, avviata nel gennaio 2014 e conclusa pochi giorni fa, ha contribuito a formare circa 500 operatori e professionisti del sociale, amministratori, forze dell’ordine per un totale di 2300 ore di formazione su tutto il territorio regionale.

Si tratta di un percorso di formazione, voluto dall’Assessorato regionale del Lavoro, gestito dal partenariato composto da associazioni e cooperative isolane (Confcooperative Cagliari, Inforjob, Anziani e Non Solo, Dedalus, Centro Panta Rei Sardegna) insieme alla Caritas regionale: le azioni sono state messe in atto con 637mila euro provenienti dal Fondo Sociale Europeo – Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione con l’obiettivo di formare, informare, sensibilizzare e trasferire anche nell’isola le buone pratiche nazionali in tema di immigrazione e intercultura.

“Dobbiamo renderci conto che l’integrazione non riguarda solo gli stranieri ma anche la stessa popolazione sarda nei loro confronti– ha sottolineato Virginia Mura, assessore regionale al Lavoro – purtroppo molti dimenticano che anche noi siamo stati migranti, e che gli Italiani che partivano in cerca di lavoro hanno dovuto combattere per tanto tempo con i pregiudizi. L’integrazione deve essere reciproca”.

Il tema è oggi particolarmente delicato soprattutto a Cagliari: a causa di recenti episodi di cronaca che hanno visto alcuni senegalesi coinvolti, il Prefetto ha convocato pochi giorni fa il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, organismo che ha il  compito di monitorare la presenza degli stranieri a livello provinciale e la capacità del territorio di assorbire i flussi migratori.

“La Sardegna è la regione italiana che registra il minore flusso di migranti, ecco perché siamo indietro sulla gestione dell’immigrazione – ha sottolineato ancora la Bellantoni -. Esistono due canali di azione: uno verso gli stranieri che vivono qui da anni e anche se non hanno ancora acquisito la cittadinanza fanno parte a tutti gli effetti della nostra società,  e l’altro verso i nuovi arrivati, che approdano in Europa e nell’isola a causa dei mutamenti geopolitici in paesi lontani. Abbiamo contato oltre cinquanta nazionalità di stranieri in Sardegna, ciascuno con lingue, tradizioni, religioni diverse: ecco perchè la formazione e le competenze di chi lavora con gli immigrati devono essere continue. Stiamo inoltre lavorando su tre obiettivi: la creazione di un Osservatorio sugli immigrati, la guida ai servizi, i progetti per occupare e coinvolgere i tantissimi richiedenti asilo e rifugiati che vivono con noi in attesa dei documenti”.

Francesca Mulas

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share