Continuano, non senza colpi di scena, le discussioni all’interno della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito che si è insediata a Roma a fine gennaio scorso.
Come riporta oggi il quotidiano L’Unione Sarda, giovedì la Commissione ha ascoltato la relazione di Giorgio Nazzareno Trenta, medico e fisico di Perugia che ha sostenuto che “L’uranio impoverito è pericoloso solo se ingerito in grande quantità”.
Una posizione, quella di Trenta, destinata a creare clamore, considerato che tre anni fa il procuratore Domenico Fiordalisi , titolare dell’inchiesta presso il Tribunale di Lanusei sull’inquinamento ambientale dei poligoni militari, aveva già chiesto che il medico umbro venisse indagato per falso per un parere analogo formulato sul torio. Un’indagine che non ebbe mai inizio.
Oggi Giorgio Nazzareno Trenta torna dunque a esprimersi davanti alla Commissione d’inchiesta. Il presidente della Commissione, Gian Piero Scanu, difende la scelta di ascoltare l’opinione dello scienziato: “Siamo contrari al pensiero unico, abbiamo coinvolto nei lavori della commissione esperti di ogni scuola, negazionisti e possibilisti, antimilitaristi e non. Il nostro ruolo super partes e i poteri uguali a quelli della magistratura inquirente ci impongono di raccogliere opinioni a 360 gradi”.
Scanu ha confermato l’impegno della Commissione: entro giugno l’atto di indirizzo perché il Governo arrivi a una legge sul risarcimento alle vittime che si ammalano nei poligoni di addestramento e nelle zone di guerra.