Commissione Amianto: “A Ottana poche cause di lavoro rispetto agli occupati”

“È indubbio che nello stabilimento di Ottana vi era esposizione ad amianto“. Dai dati Inail emerge che dal 1994 a oggi, a fronte dell’elevato numero di occupati del sito industriale di Ottana, sono state presentate soltanto cinquantacinque domande di riconoscimento di malattia professionale. Di tali domande ben 2/3, cioè 37, sono pervenute nel corso degli ultimi due anni. Lo rileva, nella sua relazione finale votata l’1 agosto, la Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro che il 13 e 14 luglio ha fatto una serie di audizioni in Sardegna, anticipando le iniziative da intraprendere.

Recentemente l’Inail, anche sulla base di istanze locali per la revisione di tali domande, ha proceduto a riesaminare tutti i cinquantacinque casi denunciati: sette sono state definitivamente accolte; undici hanno riguardato patologie che non hanno scientificamente correlazione con l’esposizione all’amianto; ventiquattro sono state respinte; un caso è stato definito negativamente ed è attualmente in contenzioso giudiziario, mentre altri dodici casi sono tuttora in istruttoria in quanto recentemente denunciati.

La Commissione osserva che “in relazione al numero degli occupati e alla presenza di amianto all’interno dello stabilimento di Ottana, il numero dei casi denunciati probabilmente dovrebbe essere molto più elevato. Tale dato riduttivo si può interpretare sia in relazione al periodo di latenza sia in relazione alla scarsa sensibilità nel denunciare i casi di patologie professionali asbestoderivate, soprattutto del mesotelioma pleurico. Seppur negativo e biasimevole non sorprende quindi che questo dato sia effettivamente approssimato per difetto”.

Sul fronte dei benefici previdenziali, a fronte di 1.081 domande 1.066 sono state respinte poiché l’Inail ha ritenuto che nello stabilimento di Ottana “vi era di certo la presenza di amianto ma non la prova di una esposizione qualificata prevista dalla legge per il riconoscimento delle speciali previdenze. Le 15 domande rimanenti non sono state accolte ma sono tuttora in istruttoria”. Un ulteriore elemento emerso nel corso dell’indagine specifica sulla realtà sarda riguarda il numero dei siti con presenza di amianto censiti aggiornati fino al 31 ottobre 2013: sono 2.029 di cui 1.341 inerenti ad edifici pubblici o aperti al pubblico, 688 relativi a impianti industriali attivi dismessi, di cui 76 in provincia di Sassari e all’interno di tale numero ricade il sito di Porto Torres e Fiumesanto, “siti industriali che tuttora necessiterebbero di un attento censimento e di una massiccia bonifica”.

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