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Classifica qualità, il Lirico rispetta la tradizione: ultimo anche nel 2015

Non solo Bellini. Al Lirico di Cagliari va ormai in scena da diversi anni pure un’altra Norma, purtroppo ben consolidata: occupare saldamente l’ultimo posto nella classifica di qualità delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane. E anche nella stagione 2015 l’ente di via Sant’Alenixedda ha rispettato la tradizione, sotto la guida (parziale, da febbraio ad agosto) del Sovrintendente Angela Spocci. C’è da dire, a onor di cronaca, che la Fondazione ha da sempre occupato le ultime piazze. In alcuni casi le polemiche furono violentissime, come quelle legate ai 7 punti ottenuti dal Lirico quando la Sovrintendente era Marcella Crivellenti e il direttore artistico Umberto Fanni). In altri casi invece, più recenti, l’attenzione dei media isolani è stata debolissima. Come l’ultimo posto per l’attività 2014 (ancora 7 punti), quando Mauro Meli ricopriva sia il ruolo di Sovrintendente, sia quello di direttore artistico.

Tornando all’attività 2015: nella riunione del 28 settembre scorso, la Commissione consultiva per la musica del ministero per i Beni e le attività culturali ha passato al setaccio l’attività svolta lo scorso anno dalle quattordici fondazioni italiane e ha assegnato al Lirico 13 punti sui 150 a disposizione (guarda il documento). Il Teatro dell’Opera di Roma, primo in classifica, di punti ne ha incassati 134. Per il Lirico, questo comporta una decurtazione dei contributi pari a circa 700mila euro. Se nel 2015 la Fondazione ha incassato 8,2 milioni in relazione all’attività 2014, oggi nelle casse di via Sant’Alenixedda arriveranno poco meno di 7,6 milioni.

Da febbraio ad agosto, come detto, la Sovrintendente era Angela Spocci, che non ha mai nominato un direttore artistico ma per un brevissimo periodo si è avvalsa della consulenza di Federico Scoponi Morresi. A novembre Spocci è stata sostituita dall’attuale Sovrintendente Claudio Orazi e un mese dopo la direzione artistica è stata affidata al Maestro cagliaritano Mauro Meli.

Il documento del ministero non si traduce in una semplice classifica dei buoni e cattivi: dall’attribuzione dei punteggi scaturisce come detto l’assegnazione del 25 per cento del Fondo unico per lo spettacolo. In termini assoluti, si parla di circa 45 milioni di euro (su un totale di circa 180) da spartire tra quattordici fondazioni: più punti, più denari. Per l’assegnazione dei punteggi finali, la Commissione tiene conto di sette indicatori. Si parte innanzitutto dalla validità e dalla qualità del progetto. In gioco ci sono 50 punti, quindi un terzo dei 150 a disposizione per l’en plein. E il Lirico ha ottenuto 5 punti (imbattibile Roma, con 40 punti). C’è da dire che i più scafati sanno che sul versante qualità, la Commissione ha ampio margine d’azione. Più oggettiva l’assegnazione degli altri punteggi. Che per Cagliari sono pressoché inesistenti: il Lirico si barcamena tra uno e due punti. Ed ecco il taglio di 700mila euro.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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