Cemento sulle coste, l’Unione europea apre un’indagine

Procedura di indagine nei confronti dell’Italia: nel mirino i cantieri nelle dune di Badesi. Il rischio è quello dell’apertura di una procedura di infrazione, con pesante sanzione pecuniaria a carico di Regione e Stato.

La Commissione europea ha avviato una procedura di indagine nei confronti dell’Italia: nel mirino la costruzione di villaggi turistici nella località Baia delle Mimose (Badesi). Nello specifico, l’Ue contesta l’assenza di adeguate valutazioni di impatto ambientale e quindi la potenziale violazione della Direttiva sulla VIA.

Lo rende noto Stefano Deliperi del Gruppo d’intervento giuridico. La Commissione ha in questo modo risposto ai diversi ricorsi inoltrati da Grig riguardo l’intensa attività edilizia a immediato ridosso delle dune di Badesi, in assenza di una “preventiva e vincolante” procedura di verifica preventiva (screening) sull’impatto ambientale, “in assenza di una convenzione di lottizzazione legittima e vigente, con vari altri aspetti non chiari riguardo il rispetto delle normative di tutela ambientale e gestione del territorio”.

Il rischio ora è quello dell’apertura di una procedura di infrazione per violazione della normativa comunitaria sulle valutazioni di impatto ambientale e, in conseguenza di eventuale sentenza di condanna da parte della Corte di Giustizia europea, di una pesante sanzione pecuniaria a carico dell’Italia (e per essa della *Regione autonoma della Sardegna*), “grazie soprattutto alle omissioni in materia di vigilanza, nonostante le istanze ecologiste e l’avvenuto accertamento della violazione fin dal 2011”, scrive Deliperi.

Il leader ecologista ricorda anche che “le sanzioni pecuniarie conseguenti a una condanna al termine di una procedura di infrazione sono state fissate recentemente dalla Commissione europea: la sanzione minima per l’Italia è stata determinata in 9.920.000 euro, mentre la penalità di mora può oscillare tra 22.000 e 700.000 euro per ogni giorno di ritardo nel pagamento, in base alla gravità dell’infrazione. Ovviamente gli amministratori e/o funzionari pubblici che hanno compiuto gli atti che hanno sostanziato l’illecito comunitario ne risponderanno in sede di danno erariale. Badesi e Cagliari sono molto più vicine a Bruxelles di quanto possiamo pensare. La Giunta regionale Pigliaru e il Governo Renzi lo capiranno in tempo?”.

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