Carcere Uta, don Cannavera: “Situazione di grande sofferenza”

La situazione dei detenuti del carcere di Cagliari è “di grande sofferenza”, su 600 detenuti “più della metà sono malati psichiatrici e tossicodipendenti”, manca personale di polizia penitenziaria e gli educatori “sono solo 9”: è quanto ha riferito una delegazione del Partito Radicale che oggi ha visitato il carcere di Cagliari con l’ex cappellano don Ettore Cannavera. “Abbiamo visto scene abbastanza dolorose – ha raccontato don Ettore – , un detenuto si è sentito male. Qui abbiamo trovato una buona accoglienza e professionalità degli operatori, sia polizia penitenziaria che il direttore. Ma la situazione dei detenuti è molto sofferente: oltre la metà sono casi psichiatrici, i detenuti con cui abbiamo parlato si sono lamentati di stare sempre chiusi, di non svolgere attività, insomma una situazione pesante. Ci sono molti detenuti, 615, manca personale della polizia penitenziaria, gli educatori sono solo 9. Qualcuno definisce questa situazione una discarica sociale”.

“Quello di Uta – ha aggiunto la radicale Irene Testa – più che un carcere è un ospedale psichiatrico. Su 600 detenuti più della metà sono malati psichiatrici e tossicodipendenti. Nel corso della visita c’è stato un tentativo di autolesionismo di un ragazzo che soffre di una patologia psichiatrica” Con i membri del Partito Radicale, anche gli avvocati Rodolfo Meloni e Franco Villa, rispettivamente presidente e membro della Camera Penale di Cagliari, entrambi iscritti al Partito Radicale.

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