Dopo la sconfitta col Sassuolo il Cagliari pensa già al Chievo

Due sconfitte, due vittorie, e ieri di nuovo un ko. Il primo che fa davvero male. Almeno per tre motivi. Uno, se le partite perse in casa di Juve e Milan quasi non facevano testo, lo 0 a 1 di ieri pesa di più perché il Sassuolo è una squadra alla portata del Cagliari. Due, la squadra di Rastelli aveva dato l’illusione (dopo le convincenti prove con Crotone e Spal) di essere lanciata verso una nuova dimensione non strettamente legata alla salvezza.

Tre, al secondo assalto è già crollato il fortino della Sardegna Arena. Attenuanti? Le occasioni non sfruttate nella ripresa che, a parere di Rastelli, avrebbero legittimato il pareggio. Ma se c’è qualche insegnamento che per il Cagliari può essere utile arriva dal primo tempo: la squadra nei 47 minuti iniziali è stata dominata dagli emiliani sul piano del gioco e delle opportunità. Che cosa non ha funzionato? Si può dire che ha funzionato solo Cragno. Per il resto la difesa ha ballato sia sui palloni aerei, sia sulle incursioni da terra. Forse perché a centrocampo il 3-5-2 è riuscito a regalare davvero un uomo in più alla squadra di Bucchi. Affollando la zona ‘creativa’ del Cagliari (Barella e Cigarini) e chiudendo gli spazi a destra per le possibile discese di Padoin e Ionita, preoccupati per la ottima giornata di Duncan e Adjapong.

Risultato? Considerando che Capuano non è un esterno difensivo d’attacco, dalle fasce non è arrivato un pallone pulito per Pavoletti, attaccante che ha già i suoi problemi perché alla ricerca della forma migliore. In effetti la prima azione che può essere considerata pericolosa è arrivata solo al 43′ con un tiro alto di Joao Pedro. Nella ripresa il Cagliari ha rischiato anche di passare in vantaggio, ma in contropiede. E quando si è trattato di raddrizzare la partita ha anche messo tutto il cuore che aveva. Ma era già senza Pavoletti, uscito per infortunio. Per provare a rialzarsi l’occasione è di nuovo alla Sardegna Arena domenica col Chievo. Rastelli deve valutare le condizioni di Ceppitelli e Pavoletti, ed è pronto a rilanciare Sau dal primo minuto. Potrebbe cambiare qualcosa a centrocampo tra turnover e necessità di far arrivare qualche pallone in più a Pavoletti.

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