Cagliari si prepara per la 361esima Festa di Sant’Efisio

Quasi tremila devoti accompagneranno Sant’Efisio nella solenne processione di quattro giorni che lunedì partirà da Cagliari e raggiungerà Nora, luogo dove fu martirizzato nel 303 dopo Cristo sotto l’imperatore Diocleziano; ci saranno poi 200 cavalieri, 56 miliziani a cavallo, e ancora musica, canti, goccius e carri trainati da buoi, le tradizionali traccas. Tutto è pronto per la 361esima festa dedicata al santo guerriero, martire gloriosu come recita il canto a lui dedicato, protettore di Cagliari e venerato da tutta la Sardegna: il voto sta per essere sciolto ancora una volta, da quel 1652 quando la Municipalità di Cagliari promise una grande processione se il santo  avesse liberato la città dalla peste.

Il pellegrinaggio che parte il 1 maggio e si conclude quattro giorni dopo è un momento atteso e sentito da tutta la città e dalla Sardegna intera: alla cerimonia parteciperanno ben 120 comuni, per la maggior parte campidanesi, e migliaia di fedeli. Una festa che negli anni è diventata sempre più bella e articolata: anche quest’anno, oltre alla processione, ci saranno musica, mostre e spettacoli all’interno del Festival delle Tradizioni tra il 20 aprile e il 4 maggio. Il Comune di Cagliari, inoltre, sta preparando il Cammino di Sant’Efisio, progetto che coinvolge il capoluogo, Pula, Nora e Sarroch insieme alla Città metropolitana di Cagliari, alla Regione, all’Arciconfraternita del Gonfalone sotto l’egida di Sant’Efisio, alla Soprintendenza e all’Università: a disposizione ci sono cinque milioni di euro con cui il Cammino sarà fruibile tutto l’anno e sarà realizzato un museo dedicato al Santo.

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO

La processione. Accompagnata dalla Arciconfraternita del Gonfalone sotto l’egida di Sant’Efisio, custode del rito da secoli, dai rappresentanti delle istituzioni e dai devoti, la processione ripercorrà il viaggio che Efisio fece diciotto secoli fa: dal carcere in cui venne imprigionato a Cagliari fino alla spiaggia di Nora dove, secondo il martirologio, morì decapitato. Con percorso inverso tornerà nella chiesa di Stampace il 4 maggio entro la mezzanotte. La festa compie un percorso senza soste, se non durante notte. Inizialmente si trattava solo una piccola processione a cui partecipavano i confratelli e le consorelle, alcuni miliziani, lo storico AlterNos, cioè il rappresentante del sindaco, i fedeli. Negli ultimi decenni all’evento si sono aggiunti i cavalieri, i gruppi in costume provenienti da tutta la Sardegna e i carri, i suonatori, i cori.

Ad aprire il corteo saranno le 19 tracas, i carri tradizionali trainati da buoi addobbati con i prodotti dei campi e gli utensili della casa con a bordo 228 tra uomini, donne e bambini. Di seguito passeranno 2670 devoti a piedi e 199 a cavallo (quelli campidanesi per primi, seguiti dalle 56 ‘giacche rosse’ dei miliziani, la scorta armata di Efisio), in rappresentanza delle 29 subregioni storiche della Sardegna (Anglona, Arburense, Barbagia di Belvì. Nuoro, Ollolai e Seulo, Barigadu, Baronie, Capidano di Cagliari e Oristano, Gallura, Gerrei, Goceano, Guilcer, Iglesiente, Logudoro, Mandrolisa, Marghine, Marmilla, Meilogu, Montiferru, Ogliastra, Parteolla, Romangia, sarcidano, Sarrabus, Sulcis, Trexenda e infine Turritano).

L’uscita di Efisio dalla chiesa di Stampace. A mezzogiorno, dopo le sei messe mattutine (la prima alle 7), il Santo, vestito e ornato nei due giorni precedenti dalle consorelle dell’Arciconfraternita, esce dalla sua chiesetta di Stampace dentro un cocchio dorato trainato da una coppia di buoi; accompagnato da un lungo corteo, attraversa le principali strade del centro storico cittadino. Lasciata la via Sant’Efisio passa in via Azuni, piazza Yenne, corso Vittorio Emmanuele II, via Sassari, piazza Del Carmine, via Crispi, via Angioy, largo Carlo Felice ed infine via Roma. A precedere il passaggio del simulacro è la Guardiania, il corpo scelto dei confratelli a cavallo. A seguire l’AlterNos, quest’anno scelto nel consigliere comunale Fabrizio Salvatore Marcello, che in origine rappresentava il viceré e oggi fa le veci del sindaco nei quattro giorni della festa. Vestito con il frac, è scortato da due mazzieri del  in livrea seicentesca e indossa il prezioso Toson d’oro donato alla città di Cagliari dal re spagnolo nel 1679. Ad accompagnare il passaggio del santo, le note  delle launeddas.

Giunto in una via Roma coloratissima e infiorata secondo il rito de sa ramadura, il cocchio del santo viene acclamato davanti al Municipio e, salutato dalle sirene delle navi in porto, attraversa il ponte della Scafa.

L’arrivo a Sarroch e a Nora, il ritorno. Fatta una breve tappa a Giorgino, passando per La Maddalena, Su Loi, Sarroch, Frutti D’Oro, raggiunge Villa D’Orri, in cui viene celebrata la messa solenne. La prima notte la processione si ferma a Sarroch, per poi proseguire, la mattina di martedì 2 maggio, a Villa San Pietro, Pula e giungere a Nora. Il giorno successivo, il 3, il simulacro del Santo rimane esposto a Nora alla devozione dei fedeli. Lungo la processione si ripetono le celebrazioni religiose; il 4 maggio prosegue il cammino per il rientro a Cagliari a tarda sera, fra migliaia di persone. Il Terzo Guardiano e presidente della Arciconfraternita del Gonfalone sotto l’egida di Sant’Efisio comunicherà all’Alter Nos la formula solenne “Il voto è stato sciolto”. Il simulacro rimarrà esposto alla devozione dei fedeli nel cocchio fino al 25 maggio, poi tornerà nella sua nicchia.

Quella del 1 maggio non è l’unica processione dell’anno dedicata a Efisio: il 15 gennaio, data del martirio, il simulacro seicentesco scolpito da Giovanni Antonio Lonis attraversa le strade cagliaritane scortato da confratelli, consorelle e fedeli. La stessa statua poi fa il giro delle sette chiese storiche vestita a lutto il giovedì prima di Pasqua, ed esce ancora il giorno di Pasquetta. La statua della processione di maggio non è la stessa: anche questa è attribuita alla bottega del Lonis ma di autore sconosciuto. Esiste poi un terzo simulacro che i cagliaritani hanno ribattezzato ‘Efis Sballiau’: rispetto a quanto racconta il martirologio ha le stigmate del martirio nella mano destra, e non in quella sinistra.

Francesca Mulas

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share