Cagliari, sciopero e sit-in degli addetti all’igiene urbana

Bandiere, fischietti e oltre duecento lavoratori davanti alla Prefettura di Cagliari per protestare contro il ritardato rinnovo del contratto di igiene urbana in occasione dello sciopero nazionale di oggi indetto da Cgil, Cisl, Uil e Fiadel. Al centro della manifestazione – spiegano i sindacati – proprio il contratto fermo da 28 mesi.
“Ci tengo a precisare – sottolinea Vincenzo Di Monte, Uil – che siamo arrivati a questo punto perché dalla parte dei datori di lavoro sono arrivate proposte che non possiamo accettare: il lavoro non è merce di scambio”.

Non solo contratto: i lavoratori chiedono a livello nazionale anche migliori condizioni di salute e sicurezza e di poter fornire ai cittadini un ambiente sostenibile a tariffe possibili.
“Bisogna puntare sulla qualità – precisa Franco Spano, Cgil – dal momento che ci sono tutti i presupposti: i lavoratori hanno esperienza e competenze acquisite nella formazione. Vogliamo anche mantenere unito il ciclo dei rifiuti: dallo spazzamento allo smaltimento non ci piace la divisione tra settori”.
Una delegazione è stata ricevuta in Prefettura. “Il nostro obiettivo – ribadiscono i sindacati – è sensibilizzare le
istituzioni e soprattutto i sindaci”.

L’agitazione riguarda, tra gli altri, il settore della raccolta dei rifiuti, che sta procedendo, in particolare a Cagliari, in misura ridotta rispetto ai livelli abituali. In un comunicato la società De Vizia (capofila dell’associazione di imprese che attualmente fornisce i servizi di igiene del suolo) specifica di poter assicurare solo i servizi minimi essenziali, come previsto dalla normativa. Saranno dunque eseguite le operazioni di raccolta in luoghi come scuole, case di cura, carceri, ospedali, caserme. Garantiti anche la pulizia nei mercati e i servizi urgenti che richiedono un pronto intervento. Restano a rischio, invece, tutte le attività di spazzamento e lavaggio che sono programmate normalmente in città. L’astensione dal lavoro interessa i turni compresi nella giornata fino a conclusione dell’orario assegnato a ciascun operatore. (ANSA).

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