Cagliari, prove di maxi-parco: da Molentargius alla Sella del Diavolo

Per ora si inizia unendo Parco di Molentargius e Santa Gilla a Sant’Elia e Sella del Diavolo. Nel nome di Helmar Schenk, il naturalista tedesco trapiantato in Sardegna che pensava, hanno spiegato i vertici di Legambiente, a questa soluzione. Ma la fusione di compendi naturalistici sotto una sola regia potrebbe estendersi a tutta la regione: presto l’avvio del percorso di un unico parco con lo schema deliberato martedì scorso dalla Giunta regionale potrebbe riguardare Carloforte e Sant’Antioco e le lagune dell’Oristanese e di Olbia.

Non solo: per Legambiente si tratta di un progetto “pilota” che si può esportare anche a livello nazionale. Per il momento, per Molentargius e Sant’Elia, si tratta di un avvio di percorso. C’è anche qualche risorsa, 200mila euro in Finanziaria. “Ma c’è un gruppo operativo – ha assicurato l’assessore regionale degli Enti locali e Urbanistica, Cristiano Erriu, intervenendo a una conferenza stampa assieme a Legambiente – che è già al lavoro. I nostri obiettivi sono anche quelli di valorizzazione e rilanciare la capacità produttiva del sale. Ma anche di intervento nei settori benessere, pesca”. Novità in arrivo: il Parco presto dovrebbe acquisire dall’Agenzia del Monopolio di
Stato anche il cosiddetto “recinto fiscale” accanto ai Sali scelti. Il percorso sarà completato con la cessione della sede di via Caprera, ex Trasporti, proprio all’Agenzia del Monopolio.

Per la Regione Erriu ha garantito che il coinvolgimento parte dagli assessorati Programmazione, Patrimonio e Ambiente e riguarderà anche Lavoro, Turismo e Industria. “Perché – ha sottolineato Erriu – l’obiettivo è anche creare tanta occupazione: ci sono tutti i presupposti”. Un progetto ambizioso che vuole coinvolgere anche Roma. “Un’operazione che ha rilievo nazionale – ha precisato Vincenzo Tiana, Legambiente – abbiamo chiesto al ministero che possa essere un progetto pilota”. Appoggio garantito a tutti i livelli: “Un tema – ha affermato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – di portata nazionale: faremo pressione sul governo”.

Altri aiuti potrebbero arrivare da Senato e Camera dei deputati: li hanno garantiti i parlamentari Luciano Uras (Sel) e Paola Pinna (Pd). L’iniziativa di fondere i due parchi è nata da una lettera alla Regione partita dai sette Comuni che si affacciano sui compendi naturalistici.

Il progetto del maxi-parco incontra tuttavia la contrarietà del Grig (Gruppo di intervento giuridico). In una nota il presidente Stefano Deliperi scrive: “Le intenzioni saranno pure le migliori, ma il programma sembra delineare un parco minestrone, dove buttar dentro tutto e il contrario di tutto e non combinare molto di buono per un’efficace salvaguardia del patrimonio naturale e storico-culturale di autentici gioielli del Mediterraneo. Si tratta di aree naturalistiche con problematiche ben differenti fra loro che necessitano di gestioni mirate e non di un carrozzone, come con elevata probabilità si manifesterebbe un simile consorzio di gestione”.

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