A Cagliari le guide sardo-giapponesi: “I turisti incantanti dai colori dell’Isola”

Sono affascinati dal cibo e dai vini, dalle architetture arcaiche, dalla gentilezza, e incantati dal colore del mare e dei tramonti: sono i Giapponesi che sempre più numerosi visitano la Sardegna. A raccontare le impressioni degli orientali che approdano nell’Isola sono le cagliaritane Giorgia Cesaracciu e Carla Deriu: si chiamano le ‘Sardogiappe’ e da due anni propongono itinerari turistici tra storia, natura ed enogastronomia ai turisti che arrivano dal Sol Levante. “Abbiamo studiato lingua giapponese e siamo entrambe iscritte al registro regionale delle guide turistiche – ci racconta Giorgia Cesaracciu – così abbiamo deciso di concentrare il nostro lavoro nelle visite in giapponese. Accompagniamo coppie e piccoli gruppi con percorsi studiati in base alle preferenze di ciascuno”.

I Giapponesi in Sardegna vogliono conoscere tutto dell’Isola: quali sono i piatti e i vini tipici, la storia, i posti più belli. “Imprescindibile la visita a Su Nuraxi di Barumini: lo conoscono perché è un sito inserito nella lista Unesco, per loro molto importante. Restano affascinati dalla storia del luogo, dai dettagli architettonici, dal fatto che sia rimasto in piedi per tremila anni. A Cagliari chiedono di visitare il mercato di San Benedetto e le cantine più note della provincia. Una tappa quasi obbligata è Alghero, è molto nota agli orientali perché se ne parla tanto su internet, mentre conoscono meno la Costa Smeralda e l’interno dell’Isola, posti di cui si innamorano quando li accompagniamo”.

Importante, per i Giapponesi in Sardegna, è l’esperienza: partecipano volentieri ai laboratori per fare la pasta o alle degustazioni dei vini. “Per loro l’aspetto enogastronomico è fondamentale: amano assaggiare i piatti tipici di ogni zona e si fanno sempre consigliare. E fotografano tutto”.

“A differenza degli italiani – raccontano le due guide – i levantini non hanno la passione del mare, però ci tengono a visitare le coste per ammirare i colori: restano letteralmente incantati dalla bellezza del cielo e dell’acqua, dai tramonti, dalla natura che si specchia in mare”.

Francesca Mulas

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