Cagliari, la Festa di Sant’Efisio candidata a patrimonio dell’Unesco

Cagliari candida il rito dello scioglimento del voto e della secolare Festa di Sant’Efisio nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, avviando il dossier all’Unesco. E’ questa la principale novità della 358/a edizione della sagra per il Santo che, secondo la tradizione, liberò la città dalla peste nel 1662, dopo l’invocazione da parte delle autorità cittadine. Da allora lo scioglimento del voto è celebrato con una processione attraverso le vie del centro di Cagliari e poi sino al luogo del martirio, a Nora, per quattro giorni di devozione dal primo al 4 maggio.

Altra novità sarà la rappresentazione delle 34 sub regioni storiche della Sardegna che saranno indicate in altrettanti cartelli che precederanno i 90 gruppi folkloristici in rappresentanza di 74 comuni delle quattro province storiche, 12 del Campidano di Cagliari e sei del Sulcis. Ad accompagnare il simulacro del Santo nel suo viaggio a bordo del cocchio trainato dai buoi (prima quello della festa e poi, da casa Ballero quello di campagna) 18 carri tradizionali addobbati a festa, denominati Traccas, che trasporteranno 220 devoti, mentre saranno 2.500 i pellegrini a piedi, 200 quelli a cavallo “scortati” da 70 miliziani e dall’Alter Nos, il consigliere comunale Giovanni Dore, che rappresenta l’amministrazione comunale.

A corredo della festa religiosa-tradizionale sono stati organizzati eventi culturali come il XIV festival di Sant’Efisio che si svolgerà al Teatro Lirico di Cagliari con proposte del calibro di Enzo Favata o i Tenores di Bitti. L’Auditorium del Conservatorio ospiterà il concerto di Paolo Fresu, il Teatro Massimo il festival della Filosofia e il Teatro Civico di Castello il talk show L’amore ai tempi di Facebook. Spazio anche all’enogastronomia con Sardinia Top Wine, sabato, al nuovo giardino sotto le mura.

Secondo il sindaco Massimo Zedda, la candidatura dello scioglimento del voto a patrimonio dell’Unesco serve “a dare valore ad un rito che è fondamentale non solo per Cagliari, ma per l’intera Sardegna”. “Si tratta di una sfida e non di un traguardo – ha spiegato l’assessore comunale del Turismo, Barbara Argiolas – stiamo lavorando sull’autenticità della Festa, e abbiamo eliminato tutto il superfluo e valorizzando la nostra identità, quest’anno attraverso i suoni della Sardegna”.

L’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, ha sottolineato che la Festa di Sant’Efisio rappresenta “l’icona completa della vita umana: folklore, storia, cultura, tradizione e religione. Ecco – ha aggiunto – occorre mantenere il momento in cui tutte queste dimensioni restano insieme”.

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