“Difficoltà a raggiungere il carcere di Bancali per la distanza, soprattutto in presenza di bambini o quando i familiari hanno condizioni di salute precarie. Impossibilità di effettuare regolari colloqui per i costi dei viaggi che durano intere giornate. Con queste motivazioni alcuni parenti dei detenuti cagliaritani, trasferiti a Sassari-Bancali oltre due mesi fa per favorire lo spostamento in giornata dei reclusi dalla Casa circondariale di Buoncammino a quella di Uta, chiedono che i parenti possano essere riportati a Cagliari”, lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme. “Non riusciamo a spiegarci – hanno riferito a Caligaris – perché i nostri familiari debbano restare a Sassari quando la nuova Casa circondariale di Cagliari-Uta è ormai entrata a regime. Del resto quando i nostri parenti hanno cambiato sede è stato comunicato loro che si trattava di una misura temporanea adottata solo per semplificare il trasferimento. Abbiamo affrontato le difficoltà consapevoli che si trattava solo di un sacrificio transitorio, ma adesso non ce la facciamo più. Le istanze di trasferimento a Cagliari dei nostri congiunti restano senza risposta e stiamo rinunciando alle trasferte perché sono diventate molto pesanti ed esose”. (ANSA).
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