Cagliari, il centro studi autogestito dell’Università in fase di sgombero

Il centro studi autogestito dell’Università di Cagliari, in piazza D’Armi, è in fase di sgombero da questa mattina: alle 8 del mattino lo spazio, occupato da un collettivo di studenti lo scorso aprile, è stato raggiunto da polizia e carabinieri. Le operazioni sono iniziate subito: le forze dell’ordine sono impegnate a svuotare un’aula della Facoltà di Psicologia trasformata in sala studio e biblioteca, e portare fuori libri e arredi.

Il provvedimento arriva dopo le richieste da parte dell’Università di Cagliari di liberare l’aula e presentare domanda formale per usare gli spazi universitari tramite una associazione. Una richiesta disattesa dagli occupanti, che hanno rifiutato di riunirsi in associazione e ribadito la volontà di utilizzare i locali in autonomia per studiare e organizzare eventi e tavoli di lavoro (in foto, uno degli incontri).

Oggi, dunque, l’esecuzione dello sgombero. All’arrivo di polizia e carabinieri nel centro studi non c’era nessuno; poco dopo si sono radunate alcune decine di ragazzi per documentare le operazioni che sono ancora in corso.

In merito all’operazione, il Rettore Maria Del Zompo sottolinea di aver incontrato già nei mesi scorsi le persone che occupavano i locali, invitando gli studenti presenti tra di esse a costituirsi in associazione studentesca e a partecipare al bando di prossima emanazione per l’assegnazione degli spazi disponibili per le attività degli studenti. “Ciò anche al fine di ripristinare la situazione di legalità – si legge in una nota – ed evitare azioni come quella di questa mattina. L’Ateneo non può certamente tollerare – e, anzi, in questo senso ha un preciso obbligo – che la gestione dei suoi spazi passi da forme arbitrarie di occupazione e utilizzo improprio, e non invece dalla libera e democratica partecipazione nelle forme praticate da sempre da tutti gli altri studenti iscritti all’Università di Cagliari. Concetti, questi, ribaditi dal Rettore in tarda mattinata nel corso di un incontro che ha accettato di avere con alcune di queste persone nella Sala Consiglio del Palazzo del Rettorato”.

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