Cagliari, presidio contro sgombero casa abusiva. Il proprietario si incatena

“La casa è un diritto”, “sanatoria e trent’anni di tasse pagate, trent’anni per risponderci e venti giorni per sgomberarci”. Sono gli striscioni appesi a finestre e balconi della casa nell’area dello stagno del Molentargius, a Cagliari, destinata a essere spazzata dalle ruspe. Deve essere demolita – questo dice la legge – perché abusiva. Oggi è il giorno della verità con la notifica dell’ordine di sgombero. E per questo in via del Sale si è riunita una piccola folla, circa 200 persone per manifestare solidarietà alla famiglia Porcu, destinataria del provvedimento.

Tensione durante lo sgombero. Intanto, mentre proseguono con difficoltà le procedure per la presenza di un cane , il proprietario Rino Porcu, si è incatenato alla ringhiera del balcone della sua casa. All’interno della struttura ci sono anche i familiari: fra loro anche una donna in carrozzina. Il presidio all’esterno ha acclamato il proprietario con il coro “Rino, Rino”. E poi ancora hanno gridato “Noi da casa non ci muoviamo”.

A metà mattina, poi, un manifestante si è arrampicato sul tetto dell’abitazione sopra il secondo piano. “Scendo solo – ha detto rivolto alle forze dell’ordine che presidiano l’ingresso – se ve ne andate”. Sul posto ci sono fra gli altri Polizia, Guardia di Finanza e Vigili del fuoco, Corpo Forestale e carabinieri. Il manifestante sul tetto sembra irremovibile. Il blitz in un lampo: ha scavalcato la recinzione dell’abitazione e in un attimo ha raggiunto la casa. A poche decine di metri dall’edificio c’è anche un’ambulanza del 118.

Fra i manifestanti c’è anche il velista Andrea Mura che a Medau Su Cramu ha casa e veleria: “Non voglio entrare nella questione legale – ha spiegato – è triste però che non si riesca a trovare una soluzione”. Preoccupati molti abitanti della zona, non interessati da ordini di sgombero, ma comunque ancora in attesa che la loro situazione si regolarizzi. “Negli anni Ottanta – spiega una residente – abbiamo pagato sanatoria, conguaglio e Bucalossi. Ma il nullaosta non è mai arrivato”. Davanti all’ingresso è stato parcheggiato di traverso un cellulare della Polizia per evitare che la manifestazione invada l’abitazione. La famiglia chiede tempo: secondo quanto racconta il proprietario dello stabile, per il 14 luglio sarebbe atteso l’esito di un ricorso che potrebbe cambiare la situazione. “Non riesco a capire perché non si attenda il prossimo giudizio – sottolinea il consigliere regionale di Fi Edoardo Tocco – credo che sia il momento di utilizzare il buon senso. Serve una legge per Medau Su Cramu: perché trent’anni fa è stato permesso di far sorgere una casa e solo ora si interviene? Rispetto per la legge, ma qui si rischia il dramma sociale”. Il presidio, iniziato alle 8, va avanti. Anche perché i proprietari della casa sarebbero ancora all’interno della struttura. Intanto si raccolgono firme. Una petizione è stata promossa per salvare anche le case della zona.

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