Attentato nella notte a Bultei: un ordigno a medio potenziale è stato fatto esplodere intorno alle 22 e 30 davanti all’abitazione del sindaco di Bultei (Sassari). Lo scoppio ha provocato danni alla casa e alla macchina che era parcheggiata lì davanti.
Il sindaco, Francesco Fois, guida una giunta di lista civica di centrosinistra e nel 2011 aveva ricevuto pesanti minacce di morte. Sul posto stanno operando i carabinieri del Comando provinciale di Sassari.
La bomba è esplosa mentre il sindaco era in casa con la moglie, una cugina di questa, e una loro amica. Il botto ha fatto mancare la luce e danneggiato seriamente l’ingresso e parte del primo piano. Colpita dalla deflagrazione anche l’auto parcheggiata di fronte.
«Il fatto è stato estremamente grave e sto seriamente riflettendo sulle mie dimissioni», ha commentato a caldo Fois, 66 anni, all’Ansa. Il primo cittadino ha confermato di aver ricevuto nell’aprile del 2011, minacce di morte scritte con la vernice rossa e una croce vicina: «6 morto zeravallo», il nomignolo con cui il primo cittadino è conosciuto nel piccolo centro del Goceano. «Tutte le verifiche fatte avevano però dato esito negativo, nessun elemento concreto per proseguire le indagini ed accertare i colpevoli. Da allora mi sono sempre sentito tranquillo».
Il capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Daniele Cocco, esprime la propria vicinanza al sindaco: “Ferma condanna per un atto tanto vile contro una persona che in questi anni ha dimostrato di dedicare tutto se stesso per il bene della sua comunità e non solo”.
“Non credo che in questo momento sia sufficiente la solidarietà scontata da parte di tutti, presidente Pigliaru, presidente Ganau e intero Consiglio regionale – sottolinea -. Servono interventi indifferibili a partire da una presenza dello Stato, che nel Goceano da troppo tempo sta retrocedendo con la chiusura di una serie di presidi. Fosse possibile non sarebbe male un segnale del Consiglio regionale riunito a Bultei“.
