Budoni, trovate tracce ematiche nel negozio della commerciante uccisa

L’assassino di Lu Xian Cha, la commerciante cinese, di 37 anni, uccisa lunedì sera nel suo negozio a Budoni (Nuoro) con 11 coltellate, potrebbe avere le ore contate. Nel locale sono state ritrovate tracce ematiche non riconducibili alla commerciante, le cui analisi nelle prossime ore potrebbero fornire la prova madre per risalire al killer. Molto importante anche lo studio, da parte degli specialisti del Ris di Cagliari, del coltello da cucina abbandonato dall’assassino dentro il negozio prima della fuga, alla ricerca di impronte che possano identificare il responsabile. Fra le ipotesi, non confermate per ora dagli inquirenti, anche quella di un giovane incappucciato che sarebbe stato visto da alcuni testimoni allontanarsi dal negozio, alle 19, un orario compatibile con quello della morte della commerciante. Tutte le piste comunque sono al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Siniscola al comando del cap. Andrea Leacche e dei militari del Nucleo operativo di Nuoro, diretti dal cap. Luigi Mereu.

La traccia più accreditata continua ad essere quella della rapina finita nel sangue. Ma le modalità dell’omicidio, la foga con cui il killer si è avventato sulla donna, che ha cercato di difendersi, ed il numero elevato di coltellate inferte lasciano aperti altri possibili moventi. La rapina, in questo caso, potrebbe essere stata architettata come depistaggio per nascondere un delitto passionale o maturato per vendetta. Il marito della donna, che gestisce un negozio a Posada, dove la coppia viveva con i due figli piccoli, è stato sentito più volte dagli inquirenti, così anche i componenti della famiglia della coppia che si trovano in vari paesi della Baronia. Oggi nelle comunità di Budoni e Posada è lutto cittadino. I due sindaci, Giuseppe Porcheddu e Roberto Tola, assieme ai parroci dei due paesi, hanno promosso una fiaccolata a Budoni, alle 21, per dire ‘No alla violenza’ e per solidarietà nei confronti della famiglia cinese e della donna uccisa.

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