Blitz degli antimilitaristi a Capo Frasca nel 2016, 54 indagati

Resistenza a pubblico ufficiale, violenza, lesioni personali e danneggiamento. Sono le accuse contestate a 54 persone, molte delle quali appartenenti all’ambiente degli antagonisti, per i disordini avvenuti a novembre dello scorso anno durante la manifestazione contro le basi militari in Sardegna davanti al poligono di Capo Frasca a Santadi, nell’Oristanese. Tutti sono stati identificati dagli agenti della Digos della questura di Cagliari, impegnati nelle indagini subito dopo la protesta a cui aveva preso parte oltre 400 manifestanti. Un centinaio di loro, staccatisi dal corteo principale, si erano disposti lungo la rete perimetrale per circa duecento metri. Molti avevano i volti coperti e utilizzando delle tronchesine avevano tagliato il recenti metallico con l’obiettivo di entrare all’interno del poligono. Le forze dell’ordine avevano subito bloccato i varchi, impedendo di fatto l’invasione della base. In quei momenti la tensione si era alzata al massimo, con lanci di pietre e cariche di alleggerimento delle forze di polizia. Il bilancio conclusivo era stato di dieci feriti tra gli agenti. Oggi è arrivata la conclusione delle indagini da parte della Digos che ha presentato la denuncia.

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I 54 manifestanti sono stati identificati grazie ai filmati e video. Nonostante gran parte delle persone coinvolte negli scontri e nel lancio di sassi contro le forze dell’ordine avessero i volti coperti, gli agenti sono riusciti ugualmente a identificarli. “Una attenta analisi e un lavoro certosino della Digos ha consentito di arrivare a tutti i responsabili”, spiega all’ANSA il Questore di Cagliari Danilo Gagliardi, ricordando che oggi è entrata in vigore la nuova normativa sulla sicurezza urbana che prevede anche l’arresto in differita per chi si rende responsabile di violenza a persone o cose in occasione o durante le manifestazioni pubbliche. “Ho letto le dichiarazioni riguardanti la prossima manifestazione del 28. Ricordo a tutti – conferma Gagliardi – che da oggi si può procedere con l’arresto in differita. La Questura di Cagliari l’applicherà la nuova norma puntualmente e chirurgicamente nei confronti di chi si renderà responsabile di violenze o episodi simili”.

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