Blitz a Cagliari e hinterland: presa la banda delle rapine, sei arresti

Dalle prime ore di questa mattina a Cagliari, nei quartieri Is Mirrionis, Sant’Elia e a Pirri è in corso un blitz dei carabinieri per eseguire sei ordinanze di custodia cautelare in carcere e decine di perquisizioni. L’operazione, denominata “Elderly Protection”, è in corso anche in alcuni paesi dell’hinterland, Elmas e Assemini, Serdiana e anche a Sardara, nel Medio Campidano. Nel mirino una banda che, secondo le accuse, ha messo a segno una serie di rapine, furti e incendi in tutta la Provincia portati avanti in maniera seriale: una trentina gli episodi contestati. In campo i carabinieri del comando provinciale sul campo, circa 150, coordinati dal comandante provinciale Salvatore Cagnazzo, utilizzato anche un elicottero.

I nomi e i colpi. Arrestati Alessio Banchero, 24 anni, Roberto Cirina, 25, Omar Della Rocca, 30, Efisio Thomas Nioi, 24, Andrea Carboni, 21 e Christian Sanna, 22 anni. In particolare vengono contestate loro una rapina nel settembre 2012 a Dolianova, dove tre banditi fecero irruzione nell’abitazione di due anziani e con violenza e minacce riuscirono a portare via gioielli, denaro e un’auto. A dicembre dello stesso anno avrebbero commesso una rapina ai danni di un commerciante a Elmas al quale vennero rubati 2.600 euro. Sono poi accusati dell’incendio, avvenuto lo scorso maggio, di sei auto a Sant’Elia e, sempre nello stesso mese, di un maxi furto di moto e bici, dove fu portata via merce per 30 mila euro, inoltre a giugno dell’incendio di un immobile a Elmas diventato rifugio per extracomunitari per motivi di origine xenofoba. Infine pochi giorni fa a Elmas del furto di due veicoli del valore di centomila euro in una azienda edile e in un’abitazione.

I carabinieri: “La situazione poteva degenerare”. Erano spregiudicati e pericolosi anche perché agivano sotto l’effetto di stupefacenti, prendevano di mira soprattutto anziani soli o disabili e con azioni da “Arancia meccanica”: li aggredivano dentro le loro case e li derubavano. Sono almeno cinque le rapine, tre consumate e due mandate in fumo dai militari, contestate al gruppo criminale arrestato questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Cagliari. L’ultimo colpo a Pabillonis (Medio Campidano) pochi giorni fa ai danni di un anziano di 80 anni con problemi a deambulare, immobilizzato con il taser, la pistola elettrica. In altre occasioni i componenti della gang non avrebbero esitato a minacciare e aggredire gli anziani. Ma non sarebbero responsabili solo di questi colpi.

“Preparavano un’azione criminale al giorno – ha sottolineato il comandante provinciale dei carabinieri di Cagliari, Salvatore Cagnazzo – Prendevano di mira abitazioni, negozi, aziende, mettevano a segno incendi. Sono responsabili di almeno una trentina di azioni criminali, ma le indagini sono in corso su tanti altri episodi. Erano pericolosi, era importante fermali prima che la situazione potesse degenerare”. Dalle case facevano sparire soprattutto oggetti d’oro, denaro e armi che venivano poi rivendute a ricettatori. In una occasione il derubato è stato anche lo zio di uno degli arrestati. Il gruppo aveva base operativa ad Elmas, dove quattro dei sei sono residenti, ma si spostavano per le azioni in tutta la provincia di Cagliari. Il ricavato dei furti veniva utilizzato per comprare droga e per vivere agiatamente, andando in discoteca, acquistando telefonini di ultima generazione o affittando camere in alberghi di lusso.

Tra i bersagli i beni di altri pregiudicati. Le indagini dei carabinieri sono partite a gennaio dopo una recrudescenza di furti e azioni criminali a Elmas. Da quel momento sono state ricostruite tutta una serie di azioni criminali partite dal 2012 fino a pochi giorni fa. La gang, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe agito per recuperare denaro solo per ragioni ritorsive, nel caso dello stabile incendiato a Elmas e occupato dagli stranieri volevano liberarlo per usarlo come deposito, o passionali, come nel caso dell’incendio di sei auto a Sant’Elia dove uno degli arrestati voleva fare colpo su una ragazza. I sei non avevano un lavoro e alcuni di loro erano già in affidamento ai servizi sociali.

In alcuni casi, come per un furto in un bar a Sant’Elia, sono stati colpiti anche obiettivi o proprietà di altri pregiudicati. Azioni queste che, secondo i carabinieri, avrebbero potuto innescare azioni ritorsive o vendette.

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