“L’Italia ha finalmente una legge sul fine vita e lo deve anche alla battaglia di Walter Piludu (nella foto), che dal suo letto di malato di Sla ha combattuto non per se stesso ma perché il nostro Paese recuperasse un ritardo storico consentendo a tutti la libertà di scegliere un fine vita dignitoso. Walter si è battuto per la sua e la nostra libertà, e ora un primo importante risultato è stato raggiunto”. Così Giancarlo Ghirra, presidente dell’associazione intitolata al politico sardo e storico militante del Pci colpito dalla Sla e scomparso il 3 novembre 2016, ha commentato il varo della legge sul biotestamento, approvata oggi in Senato dopo mesi e mesi di stallo. “Walter, prigioniero del suo corpo diventato una gabbia di cemento è riuscito a volare alto, da politico di razza, individuando una soluzione non soltanto privata ma collettiva, legislativa, al tema di un dignitoso fine vita. È stato straordinario e ha inciso su un Parlamento – ha aggiunto Ghirra – spesso sordo ma finalmente collegato ai sentimenti dei cittadini. Grazie a Walter, dunque, e grazie a Giovanni Nuvoli, Piergiorgio Welby, Eluana e Beppino Englaro. Tutti loro hanno offerto il loro corpo sofferente per una battaglia di libertà. Una battaglia nella quale Walter aveva invocato anche il sostegno di Papa Francesco, arrivato finalmente poche settimane fa”.