Balena spiaggiata a Platamona, confermati i ‘funerali’ sabato

Cominceranno sabato mattina le operazioni di recupero dello scheletro di Moby Dick, la balena spiaggiata da novembre a Platamona, tra il quinto e il sesto ‘pettine’ del litorale di Sorso. Il Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Sassari coordinerà i lavori d’intesa con il Comune di Sorso e metterà a disposizione del territorio le proprie professionalità. Saranno coinvolti nel cantiere gli studenti e le studentesse del corso di laurea e alcuni allievi degli istituti superiori cittadini, impegnati nel programma di alternanza scuola-lavoro. L’operazione dovrebbe durare un paio di giorni, sempre che le condizioni meteo lo permettano. Successivamente, ciò che resta dello scheletro sarà trasportato nella sede del dipartimento, in via Vienna, dove continuerà il lavoro di pulizia, sgrassamento e ricostruzione dello scheletro. In parte portato via dalle mareggiate e in parte nascosto sotto la sabbia, lo scheletro della balenottera lunga 17 metri, offrirà un’eccezionale occasione didattica agli studenti che parteciperanno alle fasi di recupero e catalogazione.

Sotto la guida del direttore del dipartimento, Eraldo Sanna Passino, il gruppo “Recupero balena” sarà coordinato da un responsabile scientifico, Marco Zedda, docente di Anatomia animale, affiancato da altri docenti e tecnici dell’Ateneo. Si tratta di Andrea Rotta, Stefano Rocca, Giovanni Garippa, Antonello Floris, Renata Manconi, Nicolino Rassu, Paolo Merella e Pierpaolo Pintus. In attesa del protocollo d’intesa tra le Istituzioni, che stabilirà ruoli e compiti, secondo Sanna Passino, “l’iniziativa ci consente di riprendere un percorso che ha visto il Dipartimento protagonista di diversi iniziative come il progetto Sardegna Nord Cetacei e il Progetto Pelagos”. Come spiega Zedda, “alcune parti dello scheletro sono coperte da almeno un metro di sabbia, quindi per prima cosa bisognerà scavare con cautela per capire quante ossa, a partire dalla testa dell’animale, sono ancora presenti e quante invece sono state trascinate via dal mare”.

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