Attentato al sindaco di Arzana, spari contro le finestre dell’ufficio

Attentato in Ogliastra, ad Arzana, contro il primo cittadino, Marco Melis. Nella notte le finestre del suo ufficio sarebbero state crivellate da alcuni colpi d’arma da fuoco. Si tratta dell’ennesimo atto intimidatorio contro un amministratore sardo: a marzo il ministro degli Interni Alfano aveva fatto visita alla Sardegna richiamato dall’emergenza. L’attentato potrebbe essere avvenuto tra il primo maggio e la notte scorsa, in quanto il Municipio in questi giorni era chiuso, ma solo questa mattina, quando il sindaco è rientrato al lavoro, ci si è accorti degli spari.

Melis ha dato subito l’allarme. Sul posto è in corso un primo sopralluogo dei carabinieri della Compagnia di Lanusei, guidati dal capitano Danilo Cimicata.

“Sono molto amareggiato e devo dire che non me l’aspettavo dopo 10 anni di amministrazione del paese. Non mi dispiace tanto per me, perché alla fine un amministratore può mettere in conto anche questo, quanto per la comunità che merita di vivere un clima di serenità come quello che sta vivendo negli ultimi anni”. E’ il commento a caldo del sindaco di Arzana (Ogliastra), Marco Melis, sull’atto intimidatorio subito con due colpi di arma da fuoco esplosi contro la porta finestra del suo ufficio.

Melis, maresciallo dell’Aeronautica, ha governato Arzana per due legislature ed in corsa con una lista civica per il terzo mandato. “In 10 anni di amministrazione del paese – ha proseguito – non ho mai avuto problemi. Mi rendo conto però che c’è sempre una prima volta, ma sono cose che fanno male. Stamattina quando sono rientrato in ufficio dopo il ponte del primo maggio ho spostato la tenda e mi sono accorto degli spari. Ero stato in ufficio l’ultimo volta giovedì scorsa ed era tutto tranquillo, probabilmente il fatto è avvenuto durante il ponte. Saranno i Carabinieri a cui ho dato l’allarme stamattina, a collocare il fatto nel tempo e, come mi auguro per la serenità della mia comunità, a trovare i responsabili”.

“Dura condanna per l’attentato e solidarietà al sindaco di Arzana”. Sono i sentimenti che il presidente del Consiglio delle Autonomie Locali, Giuseppe Casti, esprime per l’atto intimidatorio di questo fine settimana nel paese ogliastrino. “La violenza, anche sotto forma di spari contro le finestre dell’ufficio del Municipio, non può mai essere né tollerata né accettata – afferma Casti -. Nessun motivo giustifica la violenza. Ancora una volta rimarchiamo la necessità di maggiore sostegno agli amministratori locali impegnati in prima fila a rappresentare lo Stato”.

“Esprimo solidarietà da parte mia e della Giunta regionale al sindaco Marco Melis, di cui comprendo lo sgomento, e a tutta la popolazione di Arzana. Simili atti, che insidiano chi si assume responsabilità pubbliche, non turbano solo coloro contro i quali sono diretti, ma scuotono l’intera collettività. Il nuovo atto intimidatorio, nell’attesa che la magistratura e le forze dell’ordine facciano chiarezza su questo e altri episodi analoghi, ci ricorda una volta di più che l’emergenza sicurezza è una priorità, come abbiamo avuto modo di ribadire anche in occasione della visita del ministro dell’Interno Angelino Alfano in Sardegna.” Lo afferma il presidente della regione Francesco Pigliaru dopo aver appreso dell’atto intimidatorio compiuto contro il sindaco di Arzana.

“Dura condanna per il vile atto intimidatorio e massima solidarietà al sindaco di Arzana, Marco Melis”. Il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, interviene in merito agli spari contro l’ufficio del sindaco nel municipio di Arzana. “Quanto è accaduto – dichiara Ganau – è un atto ignobile che non può essere in alcun modo giustificato”.

“Appena qualche mese fa – sottolinea – il ministro Alfano aveva preso impegni ben precisi con la Sardegna che condivide insieme alla Sicilia, alla Puglia e alla Calabria il triste primato del maggior numero di atti intimidatori contro gli amministratori locali. In particolare l’istituzione di un osservatorio permanente al Viminale sul fenomeno e soprattutto la scelta di costituire insieme all’Anci un fondo assicurativo a favore dei sindaci vittime d’intimidazioni. Credo che al di là del percorso che entrambe le azioni indicate dal titolare del dicastero dell’Interno stiano seguendo – conclude Ganau – la strada da intraprendere con forza sia quella della definizione di una norma ad hoc da introdurre nel sistema penale italiano, che riconosca, nello specifico, l’attentato contro i pubblici amministratori, così come peraltro indicato nella risoluzione approvata dalla prima commissione permanente del Consiglio regionale da me personalmente consegnata al ministro, al termine dell’incontro a Cagliari”.

“L’atto intimidatorio, l’ennesimo di una lunga serie, conferma ancora una volta che ci troviamo di fronte a una vera emergenza, che affonda le radici nelle scelte politiche che, nell’ultimo ventennio, hanno condotto a una progressiva ritirata dello Stato dal territorio, lasciando da soli sulla linea di frontiera gli amministratori locali, persone ammirevoli che si impegnano ad governare – con strumenti e risorse finanziarie sempre più ridotte – piccole comunità drammaticamente ferite dalla crisi economica e sociale”. Lo afferma il deputato di Sel, Michele Piras, che chiede al ministro dell’Interno Alfano “precisi impegni, in assenza dei quali sarebbe bene che tutti i deputati e i senatori sardi ne chiedessero le dimissioni”. “In questo contesto, di fronte a un piano di revisione della spesa pubblica miope e dannosa, che prevede la chiusura di numerosi presidi delle forze dell’ordine – incalza il parlamentare sardo – non si può che prendere atto delle gravi responsabilità del Ministro dell’Interno che, nonostante da più parti sollecitato, non è mai andato oltre le generiche rassicurazioni circa la tutela degli amministratori e dell’ordine pubblico più in generale. L’assenza di una concreta politica per la sicurezza e la condizione di frustrazione nella quale vivono le comunità in questa fase sociale così difficile costituiscono il contesto più favorevole per aggressioni ed intimidazioni come quella subita dal sindaco di Arzana e da troppi amministratori”.

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