Attentati amministratori: sei in due mesi. Incendiata auto assessore Sant’Antioco

Desulo, Norbello, Belvì, Bottidda, Orotelli e oggi Sant’Antioco. Non si arresta la lunga scia di attendati intimidatori ai danni di sindaci, assessori e amministratori locali. Nella notte è stata incendiata la Citroen C3 dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sant’Antioco, Mariella Piredda. La vettura era parcheggiata nelle vicinanze dell’abitazione dell’esponente della giunta. Il rogo è divampato intorno alle 4.30 ed è stato spento dei vigili del fuoco.

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“Non ho sentito nulla – sottolinea l’assessore – una vicina di casa mi ha detto di aver sentito lo scoppio, poi sono venuti i carabinieri ad avvertirmi di quanto era accaduto. Cose di questo genere ti distruggono a livello morale”. L’esponente politico non si arrende. “Continuerò a lavorare onestamente come ho sempre fratto, con grinta e voglia di andare avanti – evidenzia Mariella Piredda – Questi atti intimidatori non mi spaventano, ma mi incoraggiano a lavorare sempre di più per la mia città che amo. Sono atti di vigliaccheria che lasciano senza parole”. Dello stesso avviso il primo cittadino di Sant’Antioco Mario Corongiu. “Episodi come questo ci danno più forza e coraggio per proseguire nel nostro lavoro – ha detto – puntando tutto su onestà e legalità. E’ chiaro che con il nostro lavoro tocchiamo anche interessi. Gesti come questi vanno condannati. Il segnale è ben preciso visto che è avvenuto il giorno della festa di Sant’Antioco”. I carabinieri hanno avviato le indagini nel tentativo di fare piena luce sull’episodio e individuare i responsabili. Ma l’attività investigativa non è comunque facile.

I casi. Quello di oggi è il sesto atto intimidatorio messo a segno contro gli amministratori locali in Sardegna in poco più di due mesi.
Il 20 febbraio scorso vengono sparati colpi di fucile contro l’abitazione del sindaco di Desulo, Gigi Littarru. Pochi giorni prima nel mirino finisce il vicesindaco di Norbello, Giacomo Angioni: qualcuno entra nell’azienda di famiglia e uccide e decapita uno dei cavalli. Il giorno di Pasqua tocca al vicesindaco di Belvì, Maurizio Cadau. Contro la sua Golf, parcheggiata sotto casa, vengono sparati sei colpi di pistola. L’1 aprile – anche se l’attentato dovrebbe essere avvenuto nei giorni di Pasqua – viene preso di mira il consigliere regionale di Sel e sindaco di Bottidda, Daniele Cocco. Contro la sua abitazione viene lanciata una bottiglia molotov e sparati tre colpi di pistola. Il giorno dopo, l’intimidazione tocca al primo cittadino di Orotelli, Nannino Marteddu: bruciate la sua auto e quella della figlia che erano parcheggiate davanti all’abitazione. Oggi il nuovo attentato a Sant’Antioco.

L’allarme. Un vero e proprio bollettino di guerra, una vera e propria emergenza, tanto che il presidente dell’Anci Sardegna, Pier Sandro Scano ha chiesto e ottenuto per il 19 aprile prossimo la convocazione dell’Osservatorio nazionale permanente sugli atti intimidatori contro gli amministratori locali in cui saranno illustrate le decisioni prese dai sindaci sardi nell’assemblea indetta per oggi a Orotelli. Dopo gli attentati lo stesso presidente dell’Anci aveva lanciato l’allarme “Desulo, Norbello, Belvì, Bottidda, Orotelli. Domani a chi tocca? – aveva evidenziato Scano annunciando la richiesta di convocazione urgente dell’Osservatorio – Stiamo superando veramente il livello di guardia. Solidarietà e vicinanza non bastano più”. Al centro del documento che sarà definito oggi nel corso dell’assemblea dei sindaci saranno richieste più misure di sicurezza, impianti di videosorveglianza, più presidio del territorio, ma anche il rilancio delle zone più disagiate.

Manuel Scordo

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