Astrofisici cagliaritani scoprono una stella ‘trasformista’: la ricerca su Nature

C’è anche un gruppo di astrofisici dell’Università di Cagliari dietro la pubblicazione, sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature, di un articolo in cui viene annunciata al mondo la scoperta di un sistema binario contenente una stella di neutroni che alterna fasi in cui emette raggi X (comportandosi come una stella binaria X di piccola massa) a fasi in cui emette impulsi radio che si ripetono con regolarità ogni 4 millesimi di secondo (comportandosi come una stella radio pulsar al millisecondo).

Qualcuno l’ha definita “stella trasformista”: è una stella di neutroni, uno degli oggetti più densi dell’universo frutto dell’esplosione di una supernova, che in tempi rapidissimi passa dall’emissione intermittente di raggi X a quella di onde radio. Con il suo comportamento rappresenta l’anello mancante che gli astronomi cercavano da almeno quarant’anni, in una una delle più entusiasmanti sfide della astrofisica moderna. La stella di neutroni si chiama IGR J18245-2452 e si trova a 18.000 anni luce dalla Terra, in un ammasso chiamato Messier 28. Scoperta per la prima volta nel 2005 da un gruppo di astronomi che la classificò come una sorgente intermittente (pulsar) di onde radio, è stata riscoperta una seconda volta nel 2013 nella sua veste di pulsar a raggi X.

Nell’importante scoperta sono coinvolti il Gruppo di Astrofisica delle Alte Energie del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari, diretto dal prof. Luciano Burderi, ed alcuni astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Il primo nome sulla pubblicazione è dell’astrofisico italiano Alessandro Papitto, dell’Istituto di studi spaziali di Barcellona, in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Papitto fino all’anno scorso ha usufruito di una borsa di ricerca erogata dalla Regione Sardegna per lavorare all’Osservatorio astronomico di Cagliari proprio con il gruppo guidato da Burderi, con cui Papitto continua attualmente a collaborare.

Si tratta di un gruppo di ricerca, insieme al gruppo di Astrofisica delle Alte Energie dell’Università di Palermo, da parecchi anni tra i gruppi di punta nel panorama mondiale nella ricerca sulle Stelle di Neutroni ed in particolare sulla evoluzione di questi oggetti. L’articolo scaturisce da questa collaborazione, avendo tra gli autori il dott. Alessandro Riggio, ricercatore dell’Università di Cagliari, il prof. Burderi, la dott. Tiziana di Salvo dell’Università di Palermo, e i dott. Marta Burgay ed Andrea Possenti dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari.

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