Assemini, aperte al pubblico le saline di Conti Vecchi: un progetto Eni-Fai

“L’industria sposa l’ambiente, ma è quello che facciamo in tutta Italia, partendo dal passato, per dare vita all’industria e rilanciarla su altri aspetti. Siamo entrati 35 anni fa ad Assemini per rilevare un’industria chimica fallita, abbiamo tolto per la prima volta il mercurio dalla trasformazione, abbiamo usato processi a membrane differenti, tecnologie nuove”. Così l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, stamattina in occasione della cerimonia di apertura al pubblico delle Saline Conti Vecchi ad Assemini (Cagliari), dopo l’intervento di restauro e di valorizzazione a cura del Fai (Fondo Ambiente italiano) e, appunto, dell’Eni. Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente Francesco Pigliaru.

“Quando la chimica è caduta dal punto di vista delle attività, abbiamo continuato ad investire per trasformarla un’altra volta – ha spiegato Descalzi – negli ultimi dieci anni, infatti, abbiamo perso 30 milioni all’anno perché la chimica di un certo tipo è andata a morire, noi l’abbiamo trasformata puntando sul sale alimentare, qui ne produciamo circa 150mila tonnellate l’anno”. Quanto alla collaborazione col Fai, “abbiamo lavorato su un’altra trasformazione, per tradurre questo sito da industriale a completamente naturale, che lavora col mare per avere un prodotto e ben presto col sole per avere energia, un qualcosa di completamente verde inserito nella natura, che porta dietro la sua storia e che il Fai ha benissimo tradotto anche in prospettiva futura”.

Così il presidente Pigliaru: “Oggi guardiamo a un progetto di straordinaria sostenibilità, c’è l’industria e c’è un enorme rispetto dell’ambiente. Questa è la direzione verso cui dobbiamo andare, verso lo sviluppo sostenibile. Trovare soluzioni per cui la creazione di lavoro e di ricchezza non danneggi l’ambiente circostante. L’esempio di oggi è chiarissimo: a parte il caso Fluorsid (qui il passaggio del governatore sull’avvio dei controlli straordinari), per decenni quest’area che vediamo in tutta la sua bellezza non godeva di questo sguardo, quest’area era considerata di nessun valore, se non come una discarica di produzioni industriali. Adesso arrivano tempi migliori in cui diamo valore a queste bellezze, un valore anche di mercato. Quello che inauguriamo oggi è un grande segnale in quella direzione”.

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