Arranca il commercio a Cagliari e a Sassari: peggio nel centro storico

Arranca il commercio a Cagliari e Sassari: vanno peggio i negozi dei centri storici, rispettivamente -22,4% e -22,3%, ma non sorridono neppure le altre zone (-8,7% a Cagliari e -15,8% a Sassari). I due capoluoghi sardi, inseriti nello studio di Confcommercio che prende in esame il trend dal 2008 al 2016 di 40 Comuni italiani di medie dimensioni, sono nella top ten negativa: Cagliari all’ottavo posto, Sassari al nono. A Cagliari frena anche il commercio ambulante, -8,8% nel centro storico e -25,2% nelle altre zone, mentre a Sassari cresce rispettivamente del 72,2% ed è stabile altrove (0,4%). Complessivamente nel capoluogo del nord ovest Sardegna il commercio al dettaglio negli ultimi 8 anni è calato del 15,3% nel centro storico e del 13,2% nel resto della città, a Cagliari è diminuito nel primo caso del 20,7% e nel secondo del 10,5%. Cresce invece il numero di alberghi, bar e ristoranti che a Sassari, dal 2008 al 2016, passa da 180 a 209 nel centro storico e altrove da 404 a 472; a Cagliari rispettivamente da 377 a 427 e da 597 a 694. Tuttavia, considerando numeri e dati del commercio al dettaglio e di alberghi, bar e ristoranti la flessione anche in Sardegna è netta: si passa a Cagliari da un -9,8% del centro storico a un -3,6% nelle altre zone della città e a Sassari rispettivamente dal -7,4% al -4,4%.

Il primo dato che emerge dall’analisi è che Cagliari e Sassari perdono negozi più rapidamente rispetto al resto del Paese. Una tendenza solo in parte attenuata dalla crescita del numero di ambulanti, alberghi, bar e ristoranti. Il secondo dato è che la perdita è maggiore nei centri storici. Qui si registra una riduzione di tutte le tipologie distributive: libri, giocattoli e abbigliamento in calo del 12,6% a Sassari e del 13,9% a Cagliari. Spariscono i benzinai a Cagliari, mentre a Sassari si registra un dato in controtendenza con +15,6%. Nel capoluogo sardo crescono le farmacie (17,9%) e i negozi di telefonia e Ict domestico (computer ecc.) che fanno registrare un +72,1%. A Sassari invece anche le farmacie subiscono una diminuzione (-3,8%) e aumentano di poco i negozi di Ict e telefonia (9,5%). Tra le cause della desertificazione commerciale dei centri storici, oltre alle dinamiche demografiche e al calo dei consumi, anche i canoni di affitto più elevati rispetto a quelli delle periferie. A Cagliari e a Sassari, inoltre, si è assistito negli anni ad un cambio nelle abitudini dei consumatori con la spinta sempre maggiore ad acquistare nei grandi centri commerciali fuori città. A Cagliari, però, i recenti lavori di restyling delle strade del centro storico hanno riportato i clienti davanti alle vetrine. Confcommercio sollecita la Regione ad una revisione dei parametri relativi ai parcheggi delle medie strutture di vendita, quelle cioè capaci di attrarre clientela nei centri urbani. Quelli attuali, troppo elevati, bloccano l’insediamento dei negozi, che di contro si aprono in periferia favorendo lo spopolamento delle zone commerciali del centro.

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