Archeologia, Mont’e Prama: lunghi i tempi di recupero dei nuovi giganti

Si annunciano più lunghi del previsto i tempi di recupero dei due giganti di arenaria scoperti la settimana scorsa dagli archeologi nel cantiere di Mont’e Prama, nelle campagne di Cabras (Oristano). In compenso è possibile, anzi quasi certo, che una volta trasferite nel museo civico di Cabras le due statue, che rappresentano altrettanti pugilatori, saranno subito esposte al pubblico. Una scelta praticamente obbligata, visto che il seminterrato del museo adibito a magazzino dove sono custoditi gli altri reperti rinvenuti nello scavo in corso è troppo basso.

Intanto, gli archeologi della Soprintendenza e dell’Università di Sassari continuano con tutte le necessarie attenzioni lo scavo. I due pugilatori sono ancora infossati nel terreno, neanche gli stessi archeologi sanno al momento cosa si nasconda dietro e sotto di loro. Di sicuro c’è che le operazioni di trasferimento da Mont’e Prama al Museo richiederanno grande attenzione. Il responsabile del cantiere Alessandro Usai e l’amministrazione comunale di Cabras stanno mettendo a punto un progetto che permetta di procedere al trasferimento senza mettere in pericolo l’integrità delle due statue, che sono molto pesanti ma anche molto delicate. Si sta pensando, ma è ancora tutto da definire, ad una sorta di imbalsamatura e ad una “specialissima barella” per evitare ogni possibile pericolosa sollecitazione. Nel frattempo, l’equipe di bio archeologi dell’Università di Sassari, coordinata da Salvatore Rubino, ha cominciato lo scavo della seconda tomba, dove è stato trovato uno scheletro molto malridotto dal quale comunque si spera di ricavare dati molto importanti. Nessuna traccia, invece, di corredo funerario.

 

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