‘Arancia meccanica’ a Olbia, notte di terrore per 4 donne: 5 arresti

Cinque olbiesi sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale, tentato omicidio, sequestro di persona e violenza privata perpetrati nei confronti di quattro donne, tra cui una minorenne e due disabili. Oggi gli agenti del Commissariato di Polizia di Olbia hanno eseguito le ordinanze emesse dalla Procura di Tempio Pausania nei confronti di cinque trentenni: definiti insospettabili, secondo gli inquirenti sarebbero gli autori di un’aggressione stile “Arancia Meccanica” avvenuta nella notte tra il 24 e 25 aprile in una casa alla periferia di Olbia. Un episodio denunciato immediatamente dalle donne, che avevano riconosciuto uno degli aggressori, e tenuto riservato sino ad oggi con gli arresti. Il commando, composto dai cinque uomini incappucciati, è entrato con la forza in casa di un’anziana che vive con le due figlie disabili e la nipote di 16 anni, figlia di una delle due donne.

Armati di coltello e bastoni, i malviventi hanno prima danneggiato gli arredi, poi si sono accaniti su una delle due disabili che, la notte, è costretta a dormire attaccata ad una bombola d’ossigeno: uno avrebbe prima strappato la mascherina dal volto della donna per poi utilizzare il tubo del respiratore per stringerlo nel collo della malcapitata. Solo l’intervento della madre, secondo gli inquirenti, avrebbe evitato conseguenze peggiori. I cinque, dopo quasi un quarto d’ora di violenza e molestie sessuali alle donne, compresa la minorenne, hanno lasciato l’appartamento. Uno della banda, però, si è sfilato il passamontagna nelle vicinanze della casa ed è stato visto da una delle vittime. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’aggressione – preceduta da altri episodi di violenza – sarebbe stata organizzata da un parente di uno degli arrestati per costringere le donne a liberare l’appartamento hanno preso in affitto da qualche anno.

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