Amianto Ottana, l’Associazione delle vittime replica all’Inail

Non si placano le polemiche sulle morti sospette per amianto di ex lavoratori del petrolchimico di Ottana (Nuoro). Dopo l’esposto alla Procura di Nuoro dell’ Associazione italiana esposti amianto (Aiea) e Medicina democratica sulle tante morti, che ha fatto scattare l’inchiesta e i conseguenti sequestri effettuati nei giorni scorsi, ieri l’Inail ha chiarito la posizione dell’istituto finito sotto accusa per non aver riconosciuto – o averne riconosciuti troppo pochi – ai 1441 che ne avevano fatto domanda i benefici previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto, e aver riconosciuto 6 su 77 domante di malattie professionali sempre legate a chi operava in esposizione all’amianto.

Ma l’Aiea non ci sta e oggi ha ribattuto, elencando i nomi dei lavoratori morti per tumore, tra questi anche Luigi Chessa, uno dei soli tre casi di mesotelioma pleurico, riconosciuti tra i lavoratori di Ottana. Nel corso dell’incontro di ieri è stata sollevata dall’Inail l’ipotesi che proprio Chessa avesse contratto la patologia mentre lavorava in altre realtà. Oggi è arrivata la presa di posizione del vice presidente nazionale Aiea, Mario Murgia. “E’ mio dovere morale ineludibile smentire quanto dichiarato dall’Inail – spiega – nel suo percorso lavorativo Luigi Chessa è stato in addestramento per un lasso di tempo limitato presso lo stabilimento tessile di Vercelli: ultimati i montaggi strutturali dell’impianto poliestere è stato trasferito ad Ottana per seguire il montaggio delle apparecchiature, la messa in produzione dell’impianto e successivamente ha operato nell’ambito della gestione produttiva come responsabile di manutenzione meccanica fino alla sua morte prematura”.

Per l’Aiea il lavoratore, scomparso nel 1997, ha contratto la malattia proprio a causa dell’esposizione all’amianto mentre lavorava a Ottana. L’associazione, con consenso della moglie, ha anche reso pubblica la memoria redatta dallo stesso Chessa poco prima di morire sui pericoli che si correvano al lavoro sia per la presenza di amianto che per la complessità e delicatezza delle procedure.

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