Alluvione, verso il sequestro di 50 case costruite vicino a un canale in Gallura

Sono tra i 40 e i 50 i provvedimenti di sequestro di altrettante abitazioni costruite vicino ad un canale a Olbia, che verranno emessi nelle prossime ore dalla Procura della repubblica di Tempio Pausania. È la nuova svolta nelle indagini dei magistrati galluresi partite all’indomani della tragica alluvione del 18 novembre scorso che ha causato in Sardegna 18 morti. Intanto proprio oggi il Tribunale del riesame ha confermato il sequestro preventivo di una delle abitazioni realizzate in città, a poca distanza da un canale. Questa mattina il collegio, presieduto dal giudice Gemma Cucca, ha affrontato il caso dell’abitazione di via Bini, costruita nel 1986 e sequestrata alcune settimane fa perchè realizzata a pochi passi dal canale San Nicola, una delle aree più colpite dall’alluvione. I giudici hanno respinto le richieste presentate dagli avvocati Giovanni Atzena e Gerolamo Orecchioni, secondo i quali l’immobile era stato costruito a fronte di una regolare concessione. “Faremo ricorso in Cassazione – spiegano i legali – perché è assurdo che si scopra, dopo tre concessioni e trent’anni di tempo dal rilascio della prima concessione, che queste non fossero legittime. Se questo fosse vero, ovviamente, sarebbe responsabilità di chi le ha rilasciate e non dei nostri clienti, che non sono altro che vittime di questo sistema”. Quella odierna si preannuncia una decisione importante che potrebbe coinvolgere centinaia, forse migliaia, di immobili, con le stesse caratteristiche della villetta di via Bini di cui oggi si è discusso in Tribunale.

 

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