Allevatore ucciso a Lula: esplosi almeno 3 colpi di pistola, uno quello mortale

Almeno tre colpi esplosi da un fucile calibro 12 ma solo uno, quello che gli ha sfigurato il volto, ha ucciso Angelo Maria Piras, l’allevatore 40enne di Lula vittima ieri all’alba di un agguato mentre a piedi si recava al podere di famiglia. I particolari sono emersi dopo l‘autopsia eseguita oggi dall’anatomopatologo Vindice Mingioni all’ospedale San Francesco di Nuoro. Elementi utili all’inchiesta coordinata dal procuratore della Repubblica Andrea Garau. Questa mattina i carabinieri del Nucleo investigativo del capoluogo barbaricino assieme al reparto Squadriglie, sono tornati sul luogo dell’omicidio: la mulattiera in località Ughele, a tre chilometri dal paese, in cui Angelo Maria Piras è caduto sotto i colpi di uno o più killer appostati dietro un cespuglio. Proseguono anche gli interrogatori di amici e parenti della vittima e si indaga sul passato dell’allevatore, la cui fedina penale è molto lunga: dalla rapina del 2000 contro la filiale del Banco di Sardegna dall’assalto alla camionetta dei carabiniere a Lula nel 2003 – per cui era stato condannato a 14 anni in appello – fino al suo coinvolgimento in una vecchia storia di attentati contro gli amministratori locali. Anche la vicenda familiare dell’allevatore ucciso, che era sposato e padre di due figli, è segnata dal sangue: il padre Pietro era stato assassinato nel 1986 sotto gli occhi di Angelo ancora bambino. Nel 2010 l’allevatore era stato invece ferito da una fucilata esplosa dal fratello, per questo episodio poi condannato. I funerali di Piras saranno celebrati domani a Lula alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta dal parroco Don Salvatore Goddi.

Leggi anche: Omicidio a Lula, il sindaco: “Siamo ripiombati nel buio”

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