Alcoa, incontro al Mise e mobilitazione a Roma: la partita si gioca sull’energia

Maxi-mobilitazione a Roma per il futuro di Alcoa che è strettamente legato alla vertenza sull’energia elettrica in Sardegna. In occasione dell’incontro in programma al Mise questo pomeriggio con il ministro Federica Guidi e il sottosegretario Claudio De Vincenti, sono arrivati nella capitale il governatore Francesco Pigliaru e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras. A sostenere l’azione della Giunta anche il Consiglio regionale – in testa il presidente Gianfranco Ganau – che si è autoconvocato nella sede di rappresentanza della Regione Sardegna, in via Locullo, poi una delegazione si sposterà in presidio davanti al ministero. In grandi forze anche i sindacati con i vertici di Cgil, Cisl e Uil. Ma ci sono anche le delegazioni locali e di settore. Tema dell’incontro la questione energia. Con evidenti possibili riflessi sulla ripresa di Portovesme. I lavoratori Alcoa chiedono l’ultimo sforzo per favorire la riapertura dello stabilimento attraverso un abbassamento del prezzo dell’energia in grado di attirare gli investitori. Una mossa che però coinvolge anche la Commissione europea. La Regione dovrà strappare al Governo garanzie dopo l’annuncio da parte dell’Autorità, su richiesta di Terna, di togliere il regime di essenzialità alla centrali sarde per affidarlo al solo impianto di Assemini. “E’ un sostegno alla Giunta per una situazione che sta penalizzando tutta la Sardegna – osserva il presidente Ganau – Si tratta di una vertenza di tutti e per questo siamo pronti a qualsiasi tipo di mobilitazione”.

Non solo Alcoa. L’incontro di questo pomeriggio al Mise riguarda urgenze che coinvolgono complessivamente il tessuto industriale sardo: 18 aziende beneficiarie della super interrompibilità e tre centrali elettriche beneficiarie della essenzialità, più l’indotto diretto e collaterale. La Regione Sardegna punta a strappare al tavolo del Governo garanzie per la sicurezza e l’equilibrio del sistema elettrico dell’Isola, elemento fondamentale per il mantenimento dell’industria nell’Isola e la possibilità di riavviare la produzione in quegli stabilimenti, come l’Alcoa di Portovesme, fermi da anni in attesa di nuovi acquirenti che guardano, però, con molta attenzione l’evolversi della situazione proprio sul fronte energetico.

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