Alcoa, Landini a Cagliari: “Per la cessione marzo mese decisivo”

“Marzo potrebbe essere un mese molto importante per la possibilità di vendere definitivamente lo stabilimento Alcoa e favorire l’ingresso di una nuova multinazionale. Oggi non c’è più tempo ulteriore da perdere e se necessario occorre mettere in campo anche le pressioni utili in questa direzione”. Lo ha detto il leader della Fiom Maurizio Landini, a Cagliari per il meeting dei metalmaccanici sardi, nel giorno in cui si attende che la svizzera Sider-Alloy, firmataria dell’accordo con Invitalia, formuli la proposta d’acquisto per lo stabilimento del Sulcis. “Quando parlo di interesse nazionale – sottolinea Landini – lo dico perché sarebbe davvero assurdo che l’Italia, uno dei più grandi importatori di alluminio, favorisca la chiusura di aziende che producono alluminio. Sono queste le contraddizioni che vanno evitate”.

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“E’ evidente che è necessario un cambio delle politiche economiche e sociali del governo. Perché senza una ripresa degli investimenti e senza un’idea diversa dello sviluppo il lavoro non si crea”, ha dichiarato il leader della Fiom. “Piuttosto che lasciare che ogni singolo territorio decida, serve avere un piano, una visione nazionale che finora non c’è stata – ha spiegato – In Sardegna l’idea di sviluppo e crescita oltre quella industriale può essere incentrata sul turismo, l’agricoltura e altre filiere“.

Landini non si è sottratto a ragionamenti sulle tematiche del lavoro, delle divisioni a sinistra e del referendum sui voucher.  “Il problema non mi sembra semplicemente ricostruire la sinistra o cosa succede al Pd, ma ricostruire un’unità sociale e un’idea del lavoro e del Paese diversi”, ha detto. “Io faccio il sindacalista, in tasca ho le tessere della Cgil e dell’Anpi e sono molto rispettoso del dibattito politico – ha precisato – penso che in questo momento ci sia il problema di unire il Paese e non di dividerlo, quindi rimettere al centro il lavoro e i diritti delle persone”.  “La prima volta che i cittadini italiani hanno potuto liberamente votare il 4 dicembre hanno detto a questo governo che ne hanno piene le scatole delle politiche che sono state fatte. Se non ricordo male c’è stato anche un presidente del Consiglio che si è dimesso dopo il referendum. Ora si deve fare in modo che si vada a votare sui referendum – ha spiegato – e che si cambino le leggi sbagliate del governo che deve fissare la data della consultazione e noi stiamo proponendo che coincida con quella delle elezioni amministrative”.

 

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