Ai vertici dell’Arpas l’ex vicepresidente della Sardinia Gold Mining di Furtei

Nuovo modello organizzativo, modifiche al regolamento e dirigenti freschi di nomina: il percorso di riforma dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpas) avviato circa sei mesi fa dalla giunta regionale è arrivato a compimento. E una novità spicca su tutte: l’attivazione del Servizio “Rete laboratori e misure in campo” che diventa il vero dominus dei controlli ambientali nell’intera Isola. Con le nuove norme, infatti, non saranno più i presidi territoriali dell’Arpas a svolgere le indagini sullo stato di salute dei territori, ma la nuova struttura. In pratica, i dati sull’inquinamento ambientale saranno prodotti e gestiti dalla Rete dei Laboratori.

Un assetto nuovo, che si fonda sull’accorpamento delle attività di controllo, che rende centrale la figura del responsabile della neonata Rete. Alla cui direzione, lo scorso 10 giugno il direttore dell’Arpas, Alessandro Sanna, ha nominato Giorgio Tore, l’ex vicepresidente della Sardinia Gold Mining. Una scelta che ha suscitato perplessità. Non in relazione alle competenze professionali del prescelto, ma per ragioni di opportunità. “È evidente – dice Stefano Deliperi, del Gruppo d’Intervento giuridico – che il responsabile di questa struttura unica debba rivestire un profilo di particolare competenza e indipendenza. In quest’ottica, la recente scelta non può essere accolta con favore”.

L’oro “avvelenato” della Marmilla

Il fatto è che quello di Tore non è un nome nuovo per l’Arpas. L’ingegnere minerario approda all’agenzia per la protezione dell’ambiente già nel 2009. Prima di allora, un lungo periodo trascorso al servizio di Eni (dove si occupa di geotermia e pozzi off-shore per lo sfruttamento di idrocarburi) e Progemisa, l’agenzia regionale controllata dall’Ente Minerario Sardo sotto la cui ala è decollata la ricerca dell’oro in Marmilla. La strada che porta alle colline di Furtei è dunque breve. Tore la percorre nel 1993, diventando vicepresidente della Sardinia Gold Mining fino al 2000. Il resto della storia va sotto l’etichetta della “nera ambientale”, visti gli ingenti quantitativi di cianuro e arsenico lasciati in eredità al mai bonificato Klondike sardo dalla società fallita nel 2009. La domanda di oggi è:  posto che l’assegnazione dell’incarico arriva in seguito alle verifiche effettuate da una commissione, che ha giudicato ammissibili tutte le candidature pervenute, sulla base di quali considerazioni si definisce il profilo di Tore come “il più idoneo a ricoprire l’incarico fiduciario di Direttore della struttura complessa Servizio rete dei Laboratori e Misure in campo, articolazione dell’Area Tecnico Scientifica”?

L’inchiesta su Eurallumina

C’è un altro fatto da richiamare. È il luglio 2009 quando Tore viene nominato dall’allora commissario dell’agenzia Bruno Simola a capo del dipartimento di Portoscuso. Per il polo industriale del Sulcis sono giornate torride, ma il caldo c’entra poco: i Carabinieri del Nucleo operativo ambientale (Noe) hanno infatti già avviato le indagini che faranno scattare i sigilli al Bacino dei fanghi rossi dell’Eurallumina e alla Sala pompe dell’Enel. Ed è proprio nelle intercettazioni disposte dalla Procura cagliaritana che ricorre il nome di Tore (non indagato). In una delle intercettazioni spiega al direttore dell’Eurallumina Nicola Candeloro che “l’Eurallumina deve creare un modello sul fenomeno (dell’inquinamento, ndr) che sia discusso e condiviso da tutti, in modo tale che poi, anche se non funziona, nessuno possa andare a dire ‘avete sbagliato’, perché non potrà essere messa in dubbio la buona fede”.

  Sulla buona fede dei dirigenti dell’Eurallumina nutre invece seri dubbi il pm Marco Cocco, che ha chiesto il rinvio a giudizio di Candeloro e dell’amministratore delegato dell’Eurallumina Vincenzo Rosino. E gli stessi Noe che, in testa alla trascrizione delle intercettazioni, spiegano come da questa telefonata “emergano elementi inerenti le indagini in corso, con riferimento ai rapporti dei dirigenti della società con gli enti autorizzativi e di controllo”.

Piero Loi

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share