Le accuse sono reciproche e contrapposte: l’ingegnere di Badesi – nel Sassarese – sostiene che i carabinieri lo abbiano ferito durante un inseguimento, loro ribattono che è caduto. Ora – come rivela La Nuova Sardegna in edicola – sarà un’indagine della Procura di Tempio a fare chiarezza sui fatti di inizio settembre. E c’è un indagato per lesioni aggravate: E. M. 51 anni, il carabiniere che ha impugnato la pistola. Domenico Sanna, 36 anni, di Badesi, era finito ai domiciliari con l’accusa di minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Lui dice che i buchi nel braccio destro e la ferita sul labbro superiore siano stati provocati da un proiettile esploso da un militare, mentre i dicono – e così hanno scritto a verbale – di aver sparato un colpo in aria per spaventare il cane corso che era stato aizzato. Ora l’esatta traiettoria di quel proiettile (in aria, o sul corpo del giovane) e quale sia l’origine dei buchi al braccio e sul labbro dovrà essere chiarito da alcuni accertamenti tecnici.
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