Addio a Vincenzo Migaleddu, medico in difesa di ambiente e salute

Ha combattuto fino all’ultimo la sua battaglia in difesa della salute e contro l’inquinamento ambientale in Sardegna: appena poche settimane fa era in prima fila nella grande manifestazione popolare contro la creazione di una centrale termodinamica a Gonnosfanadiga, sabato ha partecipato a Cagliari a un incontro su ambiente e territorio. Vincenzo Migaleddu, 65 anni, originario di Martis (SS), per una vita ha messo la sua scienza e la sua professionalità al servizio della salute. Una vita che si è spenta troppo presto e in maniera improvvisa: ieri sera, domenica, è stato trovato morto in auto, alla periferia di Nuoro, forse stroncato da un malore. I medici dell’ospedale San Francesco di Nuoro eseguiranno nelle prossime ore l’autopsia per accertare la causa esatta del decesso, i familiari hanno intanto fatto sapere che i funerali si terranno martedì alle 16 a Martis.

Medico radiologo, Migaleddu da anni era presidente dell’istituto Isde Medici per l’Ambiente in Sardegna: ben note le sue posizioni critiche nei confronti dell’industrializzazione selvaggia e dei gravi danni a salute e territorio causati da stabilimenti petrolchimici e siderurgici o dall’energia derivata da combustibili fossili, come quella prodotta a Ottana. Negli ultimi tempi si era battuto con forza contro i progetti della chimica cosiddetta “verde” e della centrale a biomasse di Macchiareddu, la costruzione di un nuovo inceneritore a Tossilo – Macomer e l’idea di realizzare una centrale termodinamica da 210 ettari a Gonnosfanadiga, nel Medio Campidano.

“Il territorio non deve essere svenduto ma neanche avvelenato – aveva detto durante la manifestazione dello scorso 25 marzo contro il termodinamico – perché così si impedisce alla gente di vivere dove è nata. Stiamo vivendo tante criticità in Sardegna, oggi lottiamo contro il termodinamico, domani magari lo faremo contro le trivelle: è importante essere consapevoli perché nessuno dovrebbe decidere dei nostri territori”. Durante la stessa manifestazione Migaleddu era stato molto duro contro la classe politica sarda: “Abbiamo purtroppo una Regione che ha abdicato al suo dovere di programmare il futuro dei nostri territori, lasciandoci in mano a predatori esterni che arrivano con intenzioni non benigne nei nostri confronti” (qui il video completo dell’intervento).

“Vincenzo non era uno che passava inosservato – scrive oggi Nello Rubattu, scrittore sassarese e compagno di scuola di Migaleddu – era acuto, intelligente, informatissimo. Aveva una capacità di approfondimento che spesso stupiva. Se una cosa gli interessava andava a fondo: segnava, sottolineava, era attento ai rimandi bibliografici. […] Fu tra i primi in Sardegna a interessarsi del male oscuro dell’industrialismo selvaggio che già dagli anni Sessanta stava pesantemente colpendo le nostre zone: quel petrolchimico che sembrava aver portato in Sardegna un benessere da società industriale era un bluff e Vincenzo non si vergognava a sottolinearlo. E Vincenzo, quando affermava qualcosa, aveva il dannato vizio di documentarsi fino a scoprire il codicillo più nascosto. […] Questo medico, che parlava del fatto che solo difendendo la terra che ci ospita come razza umana avremmo avuto un futuro, era veramente una spina nel fianco per molti verbosi politici di destra come di sinistra che sull’immagine dell’operaio e della supposta modernità di cui erano portatori avevano creato la loro fortuna politica e il loro immeritato potere. Questo medico secchione che tirava di judo, parlava correntemente francese e inglese, suonava la chitarra, componeva canzoni in sardo e italiano, che di certo non gli mancavano le buone letture era un vero rompimento […]. Io so che oltre che un dolore personale, sono dispiaciuto perché una intelligenza come la sua è venuta a mancare. Sembra retorico dirlo, ma la Sardegna di lui aveva ancora molto bisogno”.

Tante le manifestazioni di cordoglio diffuse in queste ore da politici e ambientalisti che hanno condiviso con Migaleddu battaglie e iniziative: “Siamo increduli – scrive Claudia Zuncheddu, ex consigliera regionale e segretaria del movimento politico indipendentista Sardigna Libera – A Vincenzo, la voce scientifica sarda più autorevole in materia di salute ambientale, ciascuno di noi e la nostra Terra deve tanto, ma ciò che resta ancora da fare è talmente importante che la Sardegna non può perderti”.

“La scomparsa di Vincenzo Migaleddu – così l’assessora regionale all’Ambiente Donatella Spano –  lascia un vuoto, difficile da colmare, tra tutti coloro che operano per la cultura e la tutela dei temi ambientali. Non dimenticheremo il suo impegno instancabile a tutela della salute e dell’ambiente: era sempre presente nel dibattito regionale, soprattutto sulle tematiche più difficili e controverse. Per la Sardegna si tratta sicuramente di una grande perdita”.

“Est bennidu a mancare Vitzente Migaleddu – scrive Bustianu Cumpostu, leader di Sardigna Natzione Indipendentzia  –  su gherradore chene pasu, su chi at postu s’icientzia medica a servìtziu de su pòpulu sardu, su puntu seguru e tzertu de totu sa gente sarda chi at gherradu e est gherrende pro sarvare sa terra, su mare, s’aghera e sa gente matessi dae sos ammaloramentos causados dae chie los est consumende e luende pro faghere sos miseràbiles interesses suos […]. S’onore chi t’amus a faghere no at a bastare a cunfortare su coro de sa famìlia e de totu nois, Cantas bortas t’amus a numenare in sas batallas chi fìamus faghende paris e chi sunt galu in mesu àndala, nos at a essere difitzile a pensare chi non bi ses prus a costàgiu nostru, ma una promissa ti la faghimus, finas chi demus aere bida s’àndala mustrada dae te non la lassamus finas chi no amus a lompere a sa punna”.

Francesca Mulas

 

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