Abusi in Costa Smeralda: tre arresti

E’ stato arrestato per corruzione l’ex capo dell’ufficio urbanistica del comune di Arzachena (Olbia-Tempio), Antonello Matiz. Con lui sono finiti agli arresti domiciliari, su disposizione del gip di Tempio Pausania Marco Contu, anche un geometra legato alla famiglia di Matiz, Fabrizio Maccioni, e il titolare di una società immobiliare, Francesco Lavorato. La vicenda ruota attorno all’ampliamento del 60% di “Villa Carruba”, in località Romazzino, in Costa Smeralda, che sarebbe stata ottenuta attraverso una tangente di circa 50mila euro. L’indagine ha fatto emergere quello che Fiordalisi ha definito un «sistema corruttivo», di cui molti, anche del mondo imprenditoriale, erano a conoscenza ad Arzachena. «La porta della Procura è aperta a chi vuole contribuire», è l’invito rivolto dal procuratore alla cittadinanza. «Vogliamo che si sappia che c’è la massima attenzione da parte delle istituzioni per fare breccia in questo sistema diffuso».

Inchiesta in Costa Smeralda, sequestro di sei ville
Dopo gli avvisi di garanzia comunicati dalla Procura di Tempio, era arrivato anche il sequestro di sei ville. Lo scorso 10 settembre era stata impressa un’accelerazione all’inchiesta in Costa Smeralda condotta dal procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi. Era stato disposto il sequestro probatorio di sei ville realizzate intorno all’hotel Romazzino, uno degli alberghi simbolo della Costa Smeralda. Il provvedimento, autorizzato dal Gip del tribunale, Marco Contu, era stato eseguito dai carabinieri di Sassari e della stazione di Porto Cervo, insieme allo stesso Fiordalisi. Con le ville erano state sequestrate anche sette piscine, una in dotazione a ogni unità immobiliare e un’altra, più grande, in uso all’hotel. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Procura si tratterebbe di strutture abusive realizzate in base a una concessione edilizia del 2010 ritenuta illegittima dal Tar. Alcuni edifici, peraltro, sono stati realizzati nell’area compresa tra l’albergo e il mare, anziché verso l’entroterra. La concessione sarebbe stata rilasciata in base all’articolo 13 della Legge regionale 4 del 2009 che prevedeva ristrutturazioni di edifici già esistenti per finalità paesaggistiche e architettoniche. In realtà secondo l’accusa le ville e le piscine sarebbero state realizzate a scopo turistico e ricettivo, senza peraltro rispettare un’ordinanza del Tar della Sardegna emessa nel marzo del 2011 che dichiarava l’illegittimità della concessione edilizia, sospendendone l’efficacia. Per la vicenda erano state indagate cinque persone tra amministratori vecchi e nuovi della Sardegna Resorts, progettisti e coloro che hanno rilasciato le autorizzazioni edilizie.

Mazzette in Costa Smeralda, al setaccio i conti correnti di manager e amministratori
Passaggi di denaro. Somme ingenti, ma anche cessione di appartamenti e “donazioni” che avrebbero mascherato vere e proprie mazzette. L’inchiesta in Costa Smeralda sul presunto giro di tangenti distribuite per oliare i meccanismi delle concessioni edilizie per la ristrutturazione degli alberghi dei vip, ma anche la costruzione delle nuove suite, intanto va avanti. L’inchiesta del procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, è andata avanti attraverso una serie di perquisizioni e la verifica dei conti per capire se il giro di denaro potesse condurre a un giro di mazzette. Evidentemente gli inquirenti hanno raggiunto sufficienti riscontri probatori in merito a una presunta mazzetta da 50 mila euro che sarebbe stata intascata da Matiz per i lavori a “Villa Carruba”, una delle magioni finite sotto la lente degli investigatori. La Procura verifica che si tratti di cifre congrue. Sarebbe emersa anche una “donazione” da 350 mila euro fatta a un esponente di primaria importanza del Consorzio Costa Smeralda.

Tre in manette ma nelle prossime ore potrebbero aggiungersi nuovi nomi
Politici? Manager? Fiordalisi dopo i tre arresti di oggi ha parlato di un “sistema di corruzione diffuso”. Un sistema che potrebbe portare a nuove misure di custodia cautelare nei prossimi giorni, che promettono sviluppi nell’inchiesta che per il momento ha portato alla consegna di una misura di custodia cautelare ai domiciliari per l’ex dirigente dell’Ufficio tecnico del comune di Arzachena, Antonello Matiz. L’impianto accusatorio ipotizza una attività corruttiva nei confronti di Matiz e delle altre due persone arrestate per rilasciare le autorizzazioni per la ristrutturazione della villa oggetto del provvedimento. Al vaglio della magistratura ci sono anche i permessi rilasciati per la ristrutturazione degli hotel di lusso della Costa Smeralda, la cui documentazione era stata acquisita dai carabinieri nel corso di una perquisizione svoltasi a Porto Cervo in un ufficio della società Sardegna Resort utilizzato da Fadda. Quest’ultima tranche d’inchiesta segue il clamoroso sequestro del cantiere di una suite dell’hotel Cala di Volpe, disposto nel maggio scorso sempre dal pm Fiordalisi che aveva riscontrato difformità e anomalie nei lavori eseguiti rispetto alle autorizzazioni rilasciate. Il cantiere, in seguito, era stato dissequestrato ma l’indagine è andata avanti, nel massimo riserbo, fino alle perquisizioni.

Giandomenico Mele

 

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