Abbanoa, sciopera l’80% dei lavoratori. Ma i rubinetti rimangono aperti

Ancora nessun disagio da segnalare nel giorno dello sciopero di 24 ore deciso dai lavoratori di Abbanoa e delle imprese d’appalto per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi arretrati e la grave esposizione debitoria del gestore idrico in Sardegna. Pur garantendo i servizi minimi ed essenziali, in base alla normativa sull’astensione dal lavoro, Cgil, Cisl e Uil parlano di un’adesione massiccia allo sciopero – oltre l’80% – che ha portato in piazza, davanti al palazzo della Regione, un centinaio di operatori di Abbanoa, Acciona e Idrotecnica. Ieri era fallita la mediazione tentata dal prefetto di Cagliari, perché Cgil-Filctem, Cisl-Femca e Uil-Uilcem non hanno ritenuto sufficienti le garanzie fornite da Regione, Abbanoa e Ato, che ha sbloccato 4,4 milioni di euro.

Oggi lo sciopero: i sindacati chiedono che la Regione possa mettere a disposizione un ‘prestito ponte’ da circa 40 milioni di euro che possa dare ristori a ditte d’appalto e lavoratori, almeno sino alla fine dell’anno, ma si attende ancora il via libera per la capitalizzazione dell’Unione Europea. Una prima risposta potrebbe arrivare entro il 31 luglio. Nel frattempo domani mattina in un hotel cagliaritano è prevista l’assemblea dei soci di Abbanoa, ma non è escluso un aggiornamento di cinque giorni o un rinvio a settembre. Intanto il gestore idrico fa sapere che nei 360 impianti di depurazione e nei 49 potabilizzatori, oltre che per l’esercizio dei 13mila chilometri di rete e dei 1.800 impianti di sollevamento in tutta l’Isola, sono applicati turni di servizio come nei giorni festivi. ”Non sono previste, quindi, interruzioni nell’erogazione idrica”.

I sindacati chiedono un po’ di pazienza ai cittadini ed altri utenti sugli eventuali disagi che si dovessero registrare oggi, ma tuonano contro le istituzioni. ”Devono intervenire per evitare il fallimento di una società che porta l’acqua nelle case dei sardi e dei turisti”, sostengono all’unisono. ”Se non si riuscirà a mettere mano al disavanzo del gestore è chiaro che si potrà andare solo verso il fallimento – spiega Marco Nappi, segretario della Femca Cisl – questa è una società che fattura 18 milioni di euro al mese, mentre il suo fabbisogno mensile è di 20 milioni. Le istituzioni, che sono soci di questa società in house che non può fallire, devono dirci cosa vogliono fare”. Secondo il segretario della Filctem, Giacomo Migheli, ”è urgente destinare il prestito ponte da 40 milioni di euro ad Abbanoa, altrimenti si rischia il fallimento. Il debito iscritto a bilancio è di 513 milioni di euro, mentre la capitalizzazione dovrà essere di 114 milioni”. ”Speriamo che questa manifestazione serva a smuovere le coscienze dalla Regione – sollecita il segretario della Uilcem Mario Crò – la politica deve fare la propria parte. Non vogliamo creare problemi ai cittadini, ma la situazione è delicata”

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