A Cagliari è arrivata la nave militare con a bordo 669 migranti, 39 i minori

Tanti sorrisi, tenuti dagli ormeggiatori della nave militare spagnola “Numancia”, ancora a bordo, proprio mentre stavano per terminate le operazioni di attraccaggio, i piccoli eritrei e somali si sono sbracciati per salutare chi li aspettava nella zona industriale del Porto Canale. È arrivata solo da pochi minuti la nave con a bordo i 667 migranti, per lo più eritrei e somali, soccorsi al largo delle coste libiche. Tra loro anche 39 minori. Secondo le prime indiscrezioni a bordo ci dovrebbero essere quattro donne in stato di gravidanza e si è registrato qualche caso di scabbia, ma le condizioni di salute dei migranti in generale dovrebbero essere buone.

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I migranti. Capo coperto per le 108 donne, quasi tutte portano delle lunghe gonne e giacche, qualcuna tiene in mano una bustina che forse contiene qualche effetto personale. La maggior parte indossa ai piedi infradito. Apparentemente sembrano tranquille, forse le rasserena il pensiero di essere riuscite a toccare terra dopo una lunga traversata nelle coste libiche e poi il salvataggio da parte della nave militare spagnola ‘Numancia’. Stanno continuando proprio in questi minuti le operazioni di sbarco. La priorità è stata data ai migranti in condizioni di salute precaria, poi sono scese le donne e i minori, una ragazza di 13 anni è in stato di gravidanza, una persona è stata già messa in isolamento. Qualcuno tra i migranti ha indosso solo una maglietta a maniche corte e un paio di pantaloni. La macchina organizzativa dell’accoglienza, già collaudata e pronta da ieri notte procede con le operazioni di assistenza. I volontari della Protezione Civile di Sinnai stanno preparando the caldo per gli eritrei e somali. La Croce Rossa invece consegna loro subito un sacchetto che contiene un succo, un cornetto dolce, una bottiglietta d’acqua e un panino. È affidata invece a circa una quindicina di operatori tra medici e infermieri l’assistenza sanitaria.

Le condizioni. Uno di loro ha riportato una ferita d’arma da fuoco, ma le condizioni di salute in generale sono buone, infatti secondo le prime indiscrezioni solo una quindicina di loro hanno bisogno di un’assistenza particolare a causa di alcune malattie, quattro le donne in stato di gravidanza. “La nostra macchina operativa ormai è collaudata”- ha spiegato Danilo Gagliardi, questore di Cagliari -” siamo in grado grazie a tutte le nostre forze in campo di mettere tutte le risorse migliori della Sardegna con un preavviso anche solo di dodici ore”. Oltre 300 migranti rimarranno nella provincia di Cagliari, gli altri verranno trasferiti nelle altre province. Al porto di canale di Cagliari, per garantire massima sicurezza e ottima accoglienza, sono presenti 30 carabinieri, 30 poliziotti e una decina di operatori della Guardia di Finanzia. Medici e infermieri in prima linea per garantire un’assistenza particolare attraverso alcuni esami che si effettueranno sul posto.
Si tratta del primo sbarco nell’Isola dopo l’inverno, quando le traversate dei migranti dal Nord Africa diminuiscono; ai primi di dicembre scorso era arrivata a Cagliari un’altra nave con a bordo 286 profughi, lo sbarco più consistente si è registrato invece ad agosto 2015 con la Siem Pilot che ha trasportato nell’Isola quasi mille persone. Alcuni si trovano ancora nelle strutture di accoglienza straordinaria approntati dalle Prefetture in tutta la regione, altri sono ripartiti verso altre destinazioni. Ma il questore Gagliardi ha riferito che “ci sarà ancora un certo numero di accoglienze da assistere”.

L’appello del prefetto. “Ci rivolgiamo ad enti privati, imprenditori e ai comuni affinché mettano a disposizione altri posti per accogliere i migranti, siamo al limite delle disponibilità per l’accoglienza: servono circa 800 posti“. È l’appello del prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, arrivata al porto canale di Cagliari per controllare la situazione durante lo sbarco di 667 migranti arrivati da poco più di un’ora e soccorsi nelle coste libiche dalla nave militare spagnola ‘Numancia’. Per il 2016 infatti sono previsti 5000 posti complessivamente, 2100 nella provincia di Cagliari. Ma come già annunciato dal questore Gagliardi, anche il prefetto ha confermato che “Si prevede un incremento dovuto alle condizioni meteorologiche migliori”.

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I numeri. I migranti sono 669 migranti di cui 261 eritrei, 378 somali, 4 arrivano dal Sudan, 5 dall’Etiopia, 5 dal Marocco e da altre nazionalità. Sono già state identificate 250 persone, le condizioni di salute di molti di loro sono precarie. “Questa volta la sofferenza è maggiore, quelli che stanno arrivando stanno sempre peggio rispetto ai ragazzi che sono arrivati precedentemente”- ha spiegato Silvana Tilocca direttore della Asl di Cagliari– “abbiamo riscontrato diversi casi di scabbia, alcuni adolescenti in stato di denutrizione e disidratazione, soggetti che hanno patito la fame e la sete e qualcuno con qualche ferita da fuoco”. Tra le 108 donne una decina sono in stato di gravidanza, 5 migranti sono già stati ricoverati per problemi di tipo polmonare respiratorio e grave debilitazione.

Qui l’intervista video a Silvana Tilocca. 

I soccorsi. La macchina operativa dell’assistenza allo sbarco del sistema regionale della Protezione civile è attiva da ieri. I funzionari della Protezione civile e i volontari delle organizzazioni in turno hanno iniziato le operazioni di carico per il montaggio del campo per l’assistenza ai profughi, con il supporto di una gru dei Vigili del fuoco intorno alle 15:30 e le hanno terminate intorno alle 22:30. Questa mattina al Porto Canale di Cagliari sono circa un centinaio solo gli operatori della Protezione Civile accompagnati da una quindicina di operatori della Asl di Cagliari insieme al Parco Forestale, Croce Rossa, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco accompagnati da una trentina di volontari di varie associazioni di volontariato. Sei le unità con radio palmare, due gli elettricisti logisti di supporto. L’Ente foreste ha un’autobotte con l’acqua potabile. Mentre una seconda autobotte sarà utilizzata per lavaggi e zavorre. Per la prima volta è disponibile un mezzo per l’erogazione di bevande calde messo a disposizione da una delle associazioni di volontariato del sistema regionale di Protezione civile.
Dopo le operazioni di identificazione e le visite mediche i migranti saranno trasferiti nelle varie strutture di accoglienza di tutta la Sardegna: 317 rimarranno nel cagliaritano, 201 andranno a Sassari, 87 a
Nuoro e 62 a Oristano.

Monica Magro

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