“Nessuno dovrà sentirsi offeso o oltraggiato, perché la nostra non è una contro-manifestazione o una contestazione di chi vive la ricorrenza del 25 aprile in modo diverso dal nostro” . Lo sostiene Daniele Caruso, segretario provinciale de La Destra che, insieme a Forza Nuova, Riscossa Europea e altre sigle si preparano come di consueto a celebrare il “loro” 25 aprile a Cagliari.
Partenza del corteo da piazza Garibaldi, arrivo davanti al monumento dei caduti di via Sonnino e presidio in ricordo dei combattenti della Repubblica Sociale di Salò. Per l’occasione il comitato organizzatore chiede, tramite un comunicato, che la città non impedisca ai suoi “l’esercizio di un diritto e la continuazione di una tradizione più che decennale”. Fosse così facile.
Già un anno fa a Cagliari è nato spontaneamente il Coordinamento Antifascisti Casteddu, che mette insieme diverse realtà di sinistra tra associazioni, partiti e semplici cittadini: incontri, conferenze e presidi per impedire la celebrazione delle estreme destre a Cagliari soprattutto nel giorno in cui nel resto dell’Italia si ricorda la liberazione del paese dal Nazifascismo.
Quest’anno il programma per l'”Aprile Antifascista” si presenta ancora più ricco: si parte questo sabato alle 16,30 con un corteo che da piazzale Trento raggiungerà il Terrapieno, si continua martedì 9 aprile con il primo film della rassegna “La lunga notte della guerra” organizzata dalla Cineteca sarda, si proseguirà poi per tutto il mese tra proiezioni su guerre e resistenza, assemblee, cene e pranzi sociali. Sono per ora una trentina i nomi tra collettivi, partiti, circoli, associazioni e band musicali che metteranno insieme le forze per dare voce all’antifascismo nell’isola, e l’elenco è in continuo aggiornamento: Arc, Partito Comunista dei Lavoratori, Cagliari Social Forum, Collettivo Carraxu, Muzak, Cineteca Sarda, Don Chisciotte, Collettivi di studenti e universitari nella lista.
Ma ha senso oggi parlare di opposizione al fascismo? “L’antifascismo ha un valore per il presente e per il futuro” spiega Mauro Aresu del Coordinamento Antifascisti Casteddu. “Oggi il fascismo uccide ancora in maniera diretta come è accaduto dieci anni fa con la morte di Davide Cesare “Dax”, e in maniera indiretta tramite il maschilismo, la violenza sulle donne, la violenza della polizia nella repressione di piazza, nelle questure e nelle carceri”.
“La nostra attività – prosegue Aresu – è rivolta anche al futuro, perché se anche la storia non si ripete sempre allo stesso modo, come scriveva Marc Bloch, certo fornisce gli strumenti per prevedere quello che può avvenire nei prossimi anni. Se già adesso l’attività dei militanti neofascisti è intensa, come dimostra l’omicidio di due Senegalesi a Firenze lo scorso anno da parte di un militante di Casa Pound, in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo certe ideologie trovano più spazio: sta accadendo in Grecia, dove i militanti di Alba Dorata uccidono, incendiano e distruggono tutto ciò che non sia ellenico individuando negli immigrati una delle causa della crisi. Crediamo – conclude il rappresentanto del Coordinamento antifascisti – che sia sempre necessario un presidio antifascista all’interno della società per tutti questi motivi. A Cagliari inoltre, unica città in Italia, i fascisti possono andare a manifestare il giorno della liberazione dal Nazifascismo, infangando tra l’altro il nome di piazza Gramsci, comunista e antifascista sardo ucciso da quelle stesse mani”.
Francesca Mulas