Sartiglia Oristano

La Sartiglia di Oristano è sicuramente tra le manifestazione più note del Carnevale sardo. I più antichi documenti che parlano di questa corsa all’anello riportano al 1546 quando venne organizzata una Sortilla in onore dell’imperatore Carlo V. Come tutte le giostre di origine medievale la Sartiglia rappresenta un vero e proprio spettacolo di intrattenimento popolare dove i cavalieri danno prova di abilità tentando di centrare un anello a forma di stella con la loro spada o esibendosi in acrobazie mozzafiato. Nel tempo i significati religiosi e pagani di questa manifestazione si sono intrecciati. Centrare la stella, ad esempio, è considerato un buon auspicio per l’annata agraria.
Sono due gli appuntamenti da non perdere: quello di domenica 10 febbraio con la Sartiglia del Gremio dei Contadini protetto da San Giovanni Battista e quello di martedì 12 febbraio con la Sartiglia del Gremio dei Falegnami, protetto da San Giuseppe. Il programma delle due giornate è strutturato in maniera analoga. Si comincia alle 10: tamburini e trombettieri partono dalla piazza Eleonora scortando nelle vie del centro storico un araldo a cavallo. Il suo compito è quello di dare lettura del Bando, invitando il popolo ad assistere alla giostra. A mezzogiorno la vestizione de su Componidori: quella di domenica si tiene nella sede del Gremio dei Contadini in via Aristana, quella di martedì nella sede del Gremio dei Falegnami in via Angioy. La nomina del Componidori, il capocorsa, avviene invece la mattina del 2 febbraio, giorno della Candelora quando le massime autorità del Gremio dei Contadini e del Gremio dei Falegnami investono ufficialmente il proprio Componidori. Quest’anno il Componidori del Gremio dei contadini è Giorgio Sanna, quello del Gremio dei falegnami è Valentina Uda.
La cerimonia della vestizione è senza dubbio il momento più significativo di tutta la Sartiglia, un rito che si ripete da secoli con gesti precisi e carichi di significato. La vestizione avviene dopo che su Componidori ha visitato le scuderie per portare i suoi saluti ad amici e cavalieri. Segue la tappa nell’abitazione del presidente del Gremio. Da qui il corteo, composto dai tamburini, i trombettieri, le massaieddas e la massaia manna (le donne che portano gli abiti), si dirige verso la sede della vestizione. Il rito si compie su un tavolo chiamato sa mesitta. Con la sovraintendenza de sa massaia manna e l’aiuto delle massaieddas, il cavaliere viene aiutato a vestirsi e a indossare i pantaloni in pelle, la camicia bianca, il coietto (giacca smaniata che termina con un gonnellino), gli ornamenti, la maschera, il velo e il cilindro. Gesto dopo gesto l’uomo si trasforma in Componidori: potrà toccare nuovamente il suolo solo al ritorno dalle corse e dopo aver tolto gli abiti. Dopo la vestizione il presidente del Gremio consegna al Componidori sa Pipia ‘e Maiu, (il doppio mazzo di pervinche e viole mammole che simboleggia la primavera). A questo punto il corteo, di cui fanno parte anche 120 cavalieri selezionati nei giorni precedenti, si sposta in piazza Duomo dove si svolge la corsa alla stella. Anche qui regole e rituali sono ben definiti: la prima corsa spetta al Componidori, seguito dai compagni di pariglia, dalla pariglia del Componidori che sarà protagonista il martedì e dai cavalieri ai quali il capocorsa ha concesso di partecipare. In seguito su Componidori proverà a centrare la stella con lo stocco, una lancia di legno. Le corse si concludono con sa remada, grande prova di abilità a cavallo del Componidori che benedice la folla con sa Pipia ‘e Maiu. Il corteo si ricompone e si dirige verso via Mazzini, qui iniziano le pariglie, spettacolari corse acrobatiche a cavallo aperte e chiuse dalla pariglia del Componidori. La giornata si conclude all’imbrunire con una sfilata a cui partecipano ancora una volta trombettieri, tamburini, Gremio e cavalieri. In seguito il corteo si dirige alla sede del Gremio. È l’ora della svetizione. Su Componidori si leva il cilindro, velo e, accompagnato dal rullio dei tamburi, sfila la maschera, ritornando uomo.

Per chi volesse maggiori informazioni sulla Sartiglia è possibile consultare il sito https://www.sartiglia.info/index.html (della Fondazione Sa Sartiglia). Il sito istituzionale del Comune di Oristano offre invece dettagli su dove mangiare e dove dormire. Questo il link da visitare: https://www.comune.oristano.it/oristano/export/sites/default/www/Destra/AreeTematiche/Turismo/Destra/Argomenti/Strutturericettive/

DI LUCILLA FANELLI

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