Your eidetic body: non c’è eros senza thanatos

C’è un nuovo spazio culturale ad Alghero che inaugura la rassegna  “io canto il corpo elettrico” che, da qui a gennaio, vedrà alternarsi i lavori di 4 interessanti fotografe sarde. Il sottotitolo “piccola rassegna di potenziamento identitario” precisa il fil-rouge che legherà fra loro le tre mostre: una rilettura del corpo, distante dal concetto di perfezione televisiva e sperimentato nelle sue manifestazioni disturbate e disturbanti.

La rassegna è curata da Sonia Borsato e si inizia con “quartierino blatta”, duo composto da due giovani artiste, Paola Porcu e Tania Zoccheddu che propongono Your eidetic body e sarà visitabile fino al 19 novembre nello spazio culturale Cabussò – contingenze culturali, in via Rossini 15 ad Alghero.

I sing the body electric è un chiaro riferimento al poema di Walt Whitman e il lavoro del duo Quartierino blatta è una rilettura inquietante e tenebrosa dove il sublime si fa visione disturbante, il sogno si fa incubo quasi a sottolineare la distanza della società verso quegli amori troppo spesso percepiti come diversi, sgradevoli, insopportabili.

Un universo visuale antiestetico, conturbante che si muove su riferimenti culturali distanti eppure affini, fra vaghi rimandi alle fotografia nei bordelli di New Orleans di J. E. Belloq e le immagini di Robert Mappelthorpe. Fra questi estremi si riconoscono anche chiari rimandi a Diane Arbus e, soprattutto, a Cindy Sherman. C’è un bagaglio culturale che ha metabolizzato messaggi e percorsi per muoversi su declinazioni espressive personali, nette e ben definite.

Your eidetic body è un viaggio popolato dai simboli di una sessualità ambigua e volutamente inquietante, distante dagli stereotipi della fotografia erotica ma vicina ad uno stato mentale e ad una percezione di disagio che viene trasmessa, come un pugno nello stomaco allo spettatore.

Enrico Pinna

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