Sulla tracca del Professore

Cronaca di lunedì 17 febbraio, primo pomeriggio. Son le mie ultime ore in Sardegna prima di tornare oltreoceano. Il volo per New York è domattina. Ieri ho votato (Kelledda) e son sereno, sopratutto dopo aver incassato il traballoso rimborso regionale per gli emigrati. Sto seguendo le dirette radio e tv col verdetto finale che si delinea chiaro. Dopo la chiamata di Ugo al Professore, diventa ufficiale: Pigliaru Presidente! Tra poco, dicono, arriva nella sede di Via Bottego per la prima incoronazione.

Ajò che vado a fargli i complimenti. Scendo in bici in meno di cinque minuti e arrivo contemporaneamente a lui. La strada vien chiusa dalla Polizia e il drappello si ingrossa a dismisura negli ultimi trenta metri prima dell’ingresso in sede. The Prof. è taccheggiato da Andrea Frailis che lo intervista camminando faticosamente tra la folla con il fido Bustiano Deriu che lo riprende face-to-face.
Dice le solite frasi di circostanza. Anch’io mi ci ficco nella porta a vetri, tocco la pelata a Gianni Zanata che mi sorride e saluto Mauro Lissia che già snocciola la composizione del nuovo consiglio.

Dentro e fuori ci si accalca, ci si abbraccia e ci si bacia. Per un paio d’ore saranno tutti amici. Da domani si vedrà. Si respira una strana euforia come se si fosse matato l’incubo di un ritorno di Cappellacci. Dentro c’esti una basca ‘e morri.

Parto in prima fila nell’improvvisata conferenza stampa, con Silvio Lai che gioca da stopper e con la RAI e SKY che la fanno da padrona. Francesca Barracciu redarguisce un giovane collega che ha mal interpretato un suo intervento radiofonico e si proclama felice del successo. Fioretti è sudatissimo e attende il suo spazio dopo i quesiti degli inviati di Repubblica e Corriere.

A un certo punto anch’io riesco a inserirmi e a porre una domanda alzando la voce: “Sono uno dei 600.000 sardi che vivono all’estero e sempre con la Sardegna nel cuore. Avrete un occhio di riguardo verso di noi?”.

Lui si gira,mi guarda e conferma pronto a occhi semichiusi: “Si certo, sopratutto vorremo ridare una speranza ai nostri cervelli in fuga. A quei giovani che hanno studiato per un Master & Back. Vorremo riportarli a casa dopo che hanno completato la loro specializzazione all’estero”.

The Prof. è stanco ma ancora attento e diligente nel rispondere alla mitragliata di domande che si accavallano. Alcuni insistono per sapere chi deve ringraziare per questo successo, aspettandosi nomi e cognomi, ma lui , il Prof. non fa liste di uomini o di partiti e saggiamente risponde: “I tanti volontari che hanno aiutato generosamente questa campagna elettorale e i tanti alunni che mi hanno fermato per strada in questo ultimo mese per assicurarmi il loro appoggio.”

Esco fuori in strada dove si respira a pieni polmoni. Il parterre ha tutti quei volti noti di neoeletti, già accasati e neotrombati. La succursale femminile del Comune (Enrica Puggioni, Barbara Argiolas, Cristina Mancini) già assapora un dialogo dolce con la Regione e tira fuori un’ottima torta di mele fatta per l’occasione, magari per auspicare un salto di categoria e una poltrona rosa a Villa Devoto. Renato Soru è sorridente e rilassato come raramente capita di vederlo. Riprende e ripete lo slogan suggerito da un collega di partito.”La Sardegna torna a sorridere con Cappellacci…cinque anni in ritardo”.

L’altro former President Federico Palomba è qualche fila indietro e risponde a chi lo interpella con la consueta pacatezza. Piras di Sel si rolla sigarette a manetta una dopo l’altra. Tiana non si tiene. Paolo Fadda, sottosegretario a Roma, stavolta gioca in casa. Paola Piras, amica ex vicesindaca mi conferma che il suo impegno attuale è solo accademico. Marco Espa non sa ancora se è entrato o no e si mantiene sobrio. Piero Comandini si allarga di più e sprizza gioia come un bambino al quale regali un pacco di caramelle. Su Professori esce finalmente in strada liberandosi dei microfoni.

Ho tempo per un’ultima domanda leggerina senza taccuini: “Domani mattina all’alba una corsetta al Poetto ?”. E lui ancora serio “Non credo avrò il tempo per rilassarmi almeno per qualche settimana”. Me ne vado prima che gli intimi lo trascinino sulla scalinata di Bonaria a bere un bicchiere di spumante. A pagu Professore e attenzioni a su dolor”e conca. Sulla tracca del Professore,oggi, posson salire tutti. Da domani, suppongo, può riavere inizio il lancio di coltelli.

Pietro Porcella

 

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